Giornalista, inviato nelle zone di guerra più ‘calde’ del mondo, conduttore televisivo, Franco Di Mare – nato a Napoli il 28 luglio 1955 e scomparso oggi all’età di 68 anni per un mesotelioma, tumore molto aggressivo, causato dall’esposizione all’amianto – è stato per molti anni un volto noto della Rai, amato dal grande pubblico.
Gli inizi, nel 1980, alla redazione di Napoli dell’Unità, come cronista di giudiziaria, dal 1991 Di Mare inizia la sua carriera in Rai: redazione Esteri del TG2, dove nel 1995 diventa inviato speciale e si occupa della guerra dei Balcani; poi viene inviato nelle principali zone dell’Africa e dell’America centrale. Nel 2002 passa al TG1 e segue buona parte dei conflitti degli ultimi venti anni, Bosnia, Kosovo, Somalia, Mozambico, Algeria, Albania, Etiopia, Eritrea,Ruanda, prima e seconda guerra del Golfo, Afghanistan, Timor Est, Medio Oriente e America Latina. Nel corso della sua carriera giornalistica si è occupato di politica internazionale coprendo – sempre come inviato – i falliti colpi di Stato in America Latina, le campagne elettorali presidenziali di Stati Uniti, Francia, Bulgaria e Algeria. È stato autore di servizi e documentari sulla criminalità organizzata nazionale (Sicilia, Campania, Calabria e Puglia) e internazionale (Germania, Russia e Bulgaria).
Ma Franco Di Mare ha realizzato inchieste e servizi anche dopo attentati terroristici in molti paesi del mondo e ha svolto reportage da aree colpite da calamità naturali. E ancora: ha realizzato documentari e dossier geopolitici, ha intervistato importanti personalità del mondo della politica e della cultura e ha seguito – solo per citarne alcuni – la vicenda del crack della Parmalat come inviato alle Isole Cayman e lo scandalo di Calciopoli.
Nel 2003 diventa conduttore televisivo su Rai 1, al timone di Unomattina Estate, di Uno Mattina weekend e poi dal 2004 di Uno Mattina. Dal 2005 al 2009 conduce ‘Sabato e domenica’ programma d’informazione e attualità.
Conduce poi numerose serate per Rai 1 – da ‘Premio Internazionale Libertà’ a ‘Speciale Premio Ischia Internazionale di Giornalismo: talk show con Cesare Romiti’. Ma l’elenco è molto lungo. Dal luglio 2016 conduce in seconda serata ogni venerdì ‘Frontiere’, sempre su Rai 1. Nel 2017 torna in conduzione al programma ‘Uno Mattina’ al fianco di Benedetta Rinaldi.
Per il giornalista, arrivano anche incarichi dirigenziali: nel 2019 diventa nuovo vicedirettore di Rai 1, con delega ad approfondimenti e inchieste. Da gennaio 2020 è direttore generale dei programmi del giorno della Rai; a maggio dello stesso anno assume la direzione di Rai 3. Il 19 giugno, a 40 anni dalla strage di Ustica, conduce su Rai 3 lo speciale Volo Itavia 870.
Il giornalista va in pensione nel 2021, ma continua a condurre il programma ‘Frontiere’ su Rai 3 fino a maggio 2023. L’ultima sua apparizione è stata da Fabio Fazio, il 28 aprile scorso, quando ha rivelato la sua malattia spiegando di essere affetto da un mesotelioma inguaribile, e specificando di averlo contratto respirando particelle di amianto negli anni in cui era corrispondente all’estero.
Di Mare è stato anche scrittore di numerosi libri – l’ultimo ‘Le parole per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi’ presentato a ‘Che tempo che fa’ – e ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra i quali due ‘Oscar della televisione’, il premio ‘Giornalista dell’anno’, il premio ‘Cimitile’, il premio ‘Maria Grazia Cutuli’, il premio ‘Ilaria Alpi’, il premio Internazionale ‘Eserciti e popoli’, il premio ‘Personalità europea dell’anno’; nel 2011 ha ricevuto il Premio Letterario “La Tore isola d’Elba” a Marciana Marina. Dal 2011 è membro del Consiglio Direttivo dell’Unicef. E nel 2013 anche il Premio Simpatia.
Franco Di Mare aveva un divorzio alle spalle e ha una figlia, Stella, nata in Bosnia e adottata quando aveva 10 mesi di vita: il giornalista aveva trovato la piccola in un orfanotrofio e l’aveva portata via imbarcandola per l’Italia su un volo della Croce Rossa. Di Mare aveva sposato appena due giorni fa Giulia Berdini, più giovane di lui di 36 anni, alla quale era unito da 8 anni. (AGI)