Ad Aprile ha avuto il coraggio di denunciare i propri estortori ed usurai, ma le società fornitrici dei servizi ai tabaccai (SNAI, SISAL, LOTTOMATICA, ITBANCA) gli bloccano tutti i servizi e cosi’ il tabaccaio vittima della criminalità organizzata, pur in presenza del parere favorevole del Pubblico Ministero, all’accesso al fondo per le vittime dell’usura e del racket, è costretto a chiudere l’attività. Fornitori che non perderanno un centesimo del loro dovuto, dichiara il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, perchè il Fondo di solidarietà obbliga a pagare i fornitori secondo il piano concordato. Questa è la tragica storia di un uomo che ha avuto il coraggio di denunciare. Un uomo che svolgeva la sua attività nell’ hinterland catanese, patria del clan Santapaola e che oggi si ritrova senza lavoro per se e la propria famiglia ed è costretto a rivolgersi al padre di 87 anni che con i suoi 700,00 euro di pensione deve sfamare se stesso la famiglia della vittima, composta da tre persone e sostenere costi per medicinali che gli dimezzano l’importo della pensione stessa. Questa vicenda è sconcertante, denuncia Finocchiaro, specie se i soggetti che non permettono il riavvio dell’attività sono per la maggior parte concessionari dello Stato, che fanno fior di milioni di utili. Questo rende ancor piu’ grave la situazione. Per questo chiediamo un intervento deciso da parte del Ministro degli interni per non far perdere la speranza a chi ha avuto il coraggio di denunciare.