di Gianni De Iuliis
Democrito (Abdera 460 ca-360/350ca) applica il materialismo anche all’anima, che è costituita, a suo giudizio, di atomi psichici, di natura ignea, mobile e sottile.
La sensibilità rappresenta un contatto tra le emanazioni che provengono dagli oggetti e gli atomi dell’anima. Quindi l’intelletto coglie i vari rapporti tra atomi e loro movimento, giungendo alla vera conoscenza.
Non tutte le proprietà che noi attribuiamo alle cose esistono realmente.
Democrito effettua una distinzione tra proprietà oggettive e proprietà soggettive che avrà molta fortuna nella storia della filosofia.
Le proprietà oggettive (figura, movimento, numero) rappresentano aspetti quantitativi ed esistono realmente, caratterizzando il reale indipendentemente dal soggetto conoscente; le proprietà soggettive, che esprimono aspetti qualitativi (odori, sapori etc.), esistono solo in funzione di un soggetto conoscente, in relazione ai suoi organi percettivi.
Questa distinzione tra proprietà oggettive e soggettive sarà ripresa dalla scienza moderna, da Galilei e Locke.
Ma soprattutto Democrito definisce filosoficamente gli aggettivi «oggettivo» e «soggettivo»
Oggettivo è ciò che fa riferimento all’oggetto conosciuto; soggettivo è ciò che fa riferimento al soggetto conoscente. Tali definizioni saranno in seguito riprese da Kant nella sua filosofia trascendentale.
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