Democrito. Gli atomi e il movimento


di Gianni De Iuliis

Come si muovono gli atomi. Ci sono state notevoli difficoltà nel rispondere a tale domanda, visto che i frammenti giunti sono scarsi e poco chiari.
Aristotele sosteneva che per Democrito (Abdera 460 ac – 360/350 ca) il moto fosse rettilineo verso il basso, con gli atomi più pesanti che scendono più velocemente dei più leggeri, anzi li cozzano dando vita a una serie di aggregati.
Oggi gli studiosi tendono ad attribuire tale teoria a Epicuro, sostenendo che per Democrito il moto avvenisse mediante un volteggiare caotico in tutte le direzioni, simile al pulviscolo atmosferico. Si parla di vortici atomici, con le particelle più grandi al centro e quelle più piccole in periferia.
La differenza tra le due teorie è nella nozione di peso: per la prima teoria il peso è una proprietà originaria degli atomi, per la seconda invece è una proprietà non originaria, ma derivata dai composti che gli atomi formano.
Democrito non si pone il problema della causa del movimento. Egli ritiene che data la materia, non può non darsi il movimento. Anzi la materia è il movimento (il movimento è una proprietà strutturale ed eterna della materia).
La sostanza materiale dell’universo è eterna, ingenerata e imperitura. Nulla viene dal nulla e nulla torna al nulla.
(55. Continua)