La crisi palestinese è stata al centro dei dibattiti anche nella terza giornata di lavori del World Economic Forum di Davos. Dal palco, il presidente israeliano, Isaac Herzog, ha affermato che “noi vogliamo dialogare con i palestinesi, ma prima di affrontare la questione dei due Stati dobbiamo affrontarne un’altra fondamentale: quali sono le garanzie per la sicurezza di Israele?”. Poi ha aggiunto: “Non nego la tragedia umana a Gaza, noi abbiamo a cuore i nostri vicini palestinesi ed è doloroso vedere che stanno soffrendo così tanto, ma abbiamo il diritto di difenderci”. Ad ogni modo, ha spiegato, in Israele “nessuno sano di mente è disposto ora a pensare a quale sarà la giusta soluzione degli accordi di pace. Tutti vogliono sapere che non saranno attaccati allo stesso modo da nord, da sud o da est”.
Herzog ha poi aggiunto che “Israele ha perso fiducia nei processi di pace perché vede che il terrorismo viene glorificato dai suoi vicini. Per cambiare questa atmosfera ci deve essere innanzitutto il rilascio degli ostaggi” da parte di Hamas. Herzog ha comunque affermato che “dobbiamo negoziare con quelli che possono essere potenziali partner”. Parlando accanto a una foto di Kfir Bibas, l’ostaggio di un anno nelle mani di Hamas, Herzog ha chiesto al mondo di “collaborare per il rilascio dei 136 ostaggi israeliani”. “Negli ultimi due anni, prima del 7 ottobre, abbiamo avuto un’ondata di terrorismo di cui nessuno ha parlato, che il mondo ha ignorato. Ma deve essere chiaro che il terrorismo deve essere combattuto ed eliminato senza pietà”. “C’è un impero del male che arriva dall’Iran – ha infine osservato – e che spende miliardi di dollari in armi per far deragliare la stabilità della regione e del mondo. E questo deve essere affrontato da una coalizione molto forte”. In questa terza giornata meritano attenzione anche le parole sull’intelligenza artificiale pronunciate da Sam Altman, fondatore e ceo di OpenAi: “E’ una tecnologia che è chiaramente molto potente – ha sottolineato – e non possiamo dire con certezza cosa succederà, anche se questo è vero con ogni rivoluzione tecnologica del passato. Avrà effetti enormi sul mondo, ma potrebbe anche andare molto male. Bisogna procedere con cautela. Noi riteniamo che sia importante metterla a disposizione del mondo, dare tempo alla gente di abituarsi al suo utilizzo e lasciare che tecnologia e società evolvano insieme”. Altman ha spiegato di capire il nervosismo di chi teme i possibili utilizzi dell’IA. “E’ bene che la gente sia preoccupata per i possibili rischi – ha detto – e dobbiamo trarre lezione dal passato di come si sono rese sicure le tecnologie. In generale ho molta empatia per chi nutre dubbi verso compagnie come la nostra ma crediamo che i benefici dell’IA possano essere enormi e pensiamo di poterla gestire in maniera sicura ma abbiamo anche la responsabilità di essere cauti”. (AGI)
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