AGI – Per una strana curva del destino, il Covid ha cambiato, portandole una casa, la vita di Vittoria, una donna di 78 anni un tempo raffinata architetta a suo agio tra i palchi della Scala costretta da un crollo emotivo ed economico a dormire su una sdraio da spiaggia in un garage di Milano per oltre una decina d’anni.
Un giorno di luglio, estenuata dall’afa e senza la possibilità di lavarsi come tutti i senzatetto perché le docce pubbliche sono chiuse da marzo per via del virus – proprio lei, che ci ha sempre tenuto a restare linda anche ‘sottosuolo’ – si è presentata da Silvana Sodini con una richiesta semplice. “Ho bisogno di una doccia”, ha detto all’amica che aveva conosciuto anni prima durante un ciclo di letture organizzato dall’associazione ChiamaMilano.
“Viveva vendendo i suoi vecchi abiti lussuosi”
Per capire quello che è successo poi bisogna salire su una carovana di solidarietà spinta da così tante persone che ha avuto la forza di far avere una casa a Vittoria, e anche graziosa, sui Navigli. Racconta Silvana che la sua amica è un tipo “stravagante”: “Per tanti anni è riuscita a pagarsi i 300 euro di affitto nel box e a sfamarsi grazie a una piccola pensione e ai soldi guadagnati vendendo a negozi vintage parte della sua splendida collezione di abiti. E’ una donna che non si piange mai addosso, che prende luce quando entra in una libreria o guarda un balletto in televisione, piena di autoironia. E sa tanto del mondo, anche cose che nessuno sa: per esempio sui piatti antichi vanta una conoscenza sterminata”.
Quando le ha chiesto una doccia, Silvana non ha potuto farla salire a casa sua perché vive al quarto piano senza ascensore e Vittoria aveva in quel periodo delle difficoltà a camminare per un malanno all’anca.
La ‘gara’ per offrirle una doccia dopo il post su Facebook
“Allora ho messo dei post su Facebook, uno in particolare sul gruppo del mio quartiere, Porta Venezia, e subito mi ha contattata una donna si è offerta di aprirle le porte della sua abitazione. Poi altre persone nei giorni seguenti l’hanno accolta per altre docce e infine il custode di uno stabile in piazza Diaz l’ha invitata ad andare ogni giorno nel suo bagno con doccia ad agosto e a settembre spiegando che tanto lui abitava vicino al posto di lavoro e non ne aveva bisogno.
Lei ”si è presentata da tutti sempre con la sua classe, il suo asciugamano e il suo bagnoschiuma, impegnandosi perfino a pulire il bagno”. Poi, continua Silvana, è successa “una cosa inaspettata”.
Lo sblocco della pratica e finalmente una casa
“Qualcuno che evidentemente ‘conta’ è venuto a conoscenza della situazione e ha fatto sbloccare una pratica in Comune iniziata da Vittoria 4 anni fa per ricevere un alloggio popolare”. E nel giro di pochissimo, “come per magia”, questa signora elegante e coi capelli corti ha ottenuto una casa sui Navigli, “due locali, bagno e cucina, in buone condizioni”.
Ma la solidarietà è andata avanti come un carro armato. L’abitazione era vuota e bisognava riempirla: “Le sono stati regalati un frigorifero e una cucina e dei soldi attraverso versamenti sull’Iban che abbiamo indicato su Facebook. Quando Vittoria mi ha raccontato della morbidezza della prima notte dormita in un letto e della prima, infinita doccia calda, non ho potuto non piangere”.
Dice Mario Miglietta, animatore dalla pagina Facebook ‘Porta Venezia Village’ che alla fine di quest’anno, mentre tutti si lamentano di dover stare a casa, “Vittoria ripete che lei è molto felice di starci, finalmente, in una casa”.
Vedi: Dalla richiesta di una doccia a una casa, la favola di Vittoria 'grazie' al Covid
Fonte: cronaca agi