Da Sommer al tifoso 'Hulk', gli eroi dell'impresa elvetica


AGI – Il rigore sbagliato di Rodriguez sull’1-0, la doppietta di Benzema in un minuto, il pareggio al 90′ di Gavranovic, la parata decisiva di Sommer ai rigori. E ancora: l’abbraccio tra il capitano Xhaka e l’allenatore Petkovic, l’esultanza alla Hulk del tifoso svizzero sugli spalti. L’apotesi svizzera, giunta al culmine di una partita infinita contro la Francia campione del mondo, è una somma di momenti e personaggi entrati di diritto nella storia della ‘Nati’, come viene chiamata la selezione elvetica dai suoi tifosi.

Dalla speranza alla disperazione e ritorno

La speranza, poi la disperazione, una rimonta di personalità e infine il sangue freddo per spuntarla ai rigori: queste le varie fasi attraversate dalla Svizzera nell’arco degli oltre 120 minuti in campo. La partita sembrava in discesa per i rossocrociati dopo il gol in apertura dell’attaccante 31enne Haris Seferovic, vecchia conoscenza del campionato italiano dove ha vestito la maglia di Fiorentina, Lecce e Novara. In tre anni, appena 30 presenze e una manciata di gol prima di trasferirsi in Spagna. Statistiche in linea con la nazionale elvetica, dove i tifosi lo hanno contestato spesso per la sua scarsa incisività sotto porta.

Il mancato raddoppio 

Un vantaggio, quello elvetico, che poteva diventare consistente, quando il terzino del Torino Ricardo Rodriguez si è presentato sul dischetto per un rigore. Parata del portiere francese LLoris e francesi rivitalizzati: doppietta di Benzema, capolavoro balistico di Pogba e partita apparentemente in ghiaccio. Ma qui emerge la personalità svizzera, con il ct Petkovic che manda in campo tutti gli elementi offensivi a disposizione. Seferovic, all’improvviso implacabile, accorcia le distanze nel finale riaccendendo le speranze elvetiche. L’uomo del destino è Gavranovic, attaccante della Dinamo Zagabria, nato a Lugano da famiglia croato-bosniaca. Dieci anni fa aveva manifestato l’intenzione di giocare per la Croazia ma non era mai stato convocato, poi era arrivata la chiamata svizzera. 

I rigori

Il neo-entrato al 90′ raccoglie la verticalizzazione del capitano Xhaka, tra i protagonisti della partita, salta secco Kimpembe e segna con un diagonale. Allora tempi supplementari di lotta e sofferenza, con i Bleus vicini più volte al match ball, poi i rigori. Segnano tutti con freddezza ma il portiere Sommer si inventa il miracolo: parata a mano aperta su Mbappè, ultimo rigorista del lotto. Francia fuori e biancorossi in paradiso. Ma se i calciatori in campo sono riusciti a gettare il cuore oltre l’ostacolo, il merito è anche del supporto dei tifosi svizzeri allo stadio che non hanno mai smesso di far sentire la loro voce.

Il tifoso Hulk

Tra questi l’uomo simbolo è stato ‘l’incredibile Hulk’, il giovane tifoso svizzero inquadrato più volte dalle televisioni, divenuto subito virale online.  L’uomo ha sfogato l’angoscia accumulata durante la partita togliendosi la maglia ed emettendo un grido rabbioso al momento del pareggio di Gavranovic. Il quotidiano Blick è andato a caccia del nuovo beniamino del web: si tratta di Luca Loutenbach del Cantone Giura, 28 anni, tifoso sfegatato che non si è perso nessuna partita della Nati a Euro2020. Non aveva connessione durante l’incontro, sono stati gli altri sostenitori intorno a lui a rendersi conto dell’improvvisa popolarità sui media e a informarlo. “E’ il giorno più bello della storia del calcio svizzero, non temiamo le parole”, ha raccontato Loutenbach a Blick, un risultato frutto “dell’immenso lavoro di ASF, Petkovic e di tutta la squadra”. 

Source: agi