Da custodia cautelare a ‘scudo’, fronte giustizia a settembre


Il sovraffollamento delle carceri e le ipotesi di riforma della custodia cautelare. La proposta della Lega di uno ‘scudo penale’ per i presidenti di Regione e la ripartenza dell’iter parlamentare del disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere. Il nodo giustizia ha tenuto banco negli ultimi scampoli del dibattito politico prima della pausa estiva e sarà di nuovo al centro dell’agenda di governo e Parlamento alla ripresa dell’attività a settembre. Il tema della revisione del ricorso alla carcerazione preventiva è tornato alla ribalta mercoledì scorso, proprio mentre l’Aula di Montecitorio dava il via libera definitivo al decreto Carceri. In contemporanea al voto della Camera sul testo ‘carcere sicuro’, a Palazzo Chigi si svolgeva un vertice con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Giustizia Carlo Nordio. “Ho prospettato alla presidente Meloni soluzioni a breve e medio termine per il sovraffollamento carcerario. Su questo tema chiederò un incontro al Presidente della Repubblica, che ha sempre manifestato grande attenzione al riguardo”, ha annunciato Nordio al termine della riunione. Dal Guardasigilli è arrivata anche una richiesta di collaborazione alle opposizioni per modificare le norme sulla custodia cautelare e trovare così delle contromisure per affrontare l’emergenza del sovraffollamento carcerario. Un percorso che, però, dovrà fare i conti con le forze di minoranza ma anche con le diverse sensibilità all’interno della maggioranza.
Forza Italia, insieme al ministro Nordio, sarebbe favorevole anche a eliminare il pericolo di reiterazione del reato dalle fattispecie per cui si può ricorrere alla carcerazione preventiva. La Lega esprime una linea simile, seppure con sfumature interne differenti. Fratelli d’Italia, invece, ha un approccio più ‘morbido’. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, confermando l’intenzione dell’esecutivo di mettere mano alla norma, ha però spiegato: “Prima di procedere se ne parlerà con il ministro e all’interno della maggioranza. C’è un’ipotesi, una sensibilità innescata dalla vicenda Toti, ma non ci sono testi scritti. Valuteremo bene, con prudenza, senza particolare urgenza”. Sul fronte opposizioni, Nordio potrebbe trovare la sponda di Azione e Italia Viva. Matteo Renzi, giovedì, ha aperto all’ipotesi di una limitazione della custodia cautelare “per reati minimi”. Sempre da Iv, c’è la proposta di legge a prima firma Roberto Giachetti sull’ampliamento della ‘liberazione anticipata’ da 45 a 60 giorni ogni sei mesi e in alcuni casi fino a 75 giorni. La discussione del testo, prevista alla Camera per il 24 luglio, è stata poi rinviata a dopo la pausa estiva. Sulla scia anche Azione che con Enrico Costa cita i numeri delle carcerazioni “ingiuste”. Un dibattito, quello sulla giustizia, che si intreccia con la vicenda che coinvolge il governatore della Liguria Giovanni Toti. Su questo fronte, la Lega ha lanciato l’idea di uno ‘scudo penale’ per i presidenti di Regione. Si tratta di una moratoria che rinvierebbe le indagini a carico dei governatori alla fine del mandato. Anche su questo FI è possibilista, ma FdI ha già frenato. Centrosinistra critico, e pure Renzi si è detto contrario. Intanto, dopo la promulgazione del ddl Nordio, che, tra le altre cose, abroga il reato di abuso d’ufficio e impone una stretta sulle intercettazioni, in Parlamento a settembre entrerà nel vivo anche l’esame del ddl sulla separazione delle carriere, ma i tempi saranno più lunghi, trattandosi di una riforma costituzionale e che, per volontà della maggioranza, dovrà procedere di pari passo con il premierato. (AGI)