Calogero Spallino, responsabile delle relazioni internazionali di Confedercontribuenti, ha scritto una lettera-appello al Presidente del Consiglio dei Ministri per segnalare che “l’intera Provincia di Agrigento è rimasta senza la possibilità di poter accedere ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” e chiedere “la possibilità di un breve incontro per poter interloquire” con il premier
di Salvo Cona
“Mi chiamo Calogero Spallino e sono il Responsabile per le relazioni nazionali e internazionali della Confedercontribuenti che ad oggi rappresenta circa 80.000 tesserati in tuta Italia. Oltre a ciò, sono un cittadino di Ribera, piccolo comune della Provincia di Agrigento”. Inizia così la lettera “appello” inviata da Calogero Spallino, 26 anni, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, nella quale segnala che “l’intera Provincia di Agrigento è rimasta senza la possibilità di poter accedere ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” e chiede “la possibilità di un breve incontro per poter interloquire” con il premier Draghi “su tali problematiche e risoluzioni”.
“In questo appello – scrive e spiega Spallino – non si vuole dire che si possa fare tutto e subito, ci mancherebbe, ma si vuole dire che alla luce di così tanti finanziamenti reperibili dal Pnrr si sta avendo nessuna o pochissima lungimiranza.
Sperando questa lettera possa esserle risultata utile per una maggiore comprensione dell’attuale situazione e delle attuali necessità del territorio agrigentino, spero di poterla presto incontrare per farle un resoconto di persona in rappresentanza dell’organizzazione che ho l’onore di rappresentare e in rappresentanza della Provincia agrigentina nella quale ho avuto la fortuna, non per gestione ma per bellezza geografica e potenzialità territoriale, di crescere…
Mi duole però informarla che la mia Provincia, voglia per un’incapacità politica, voglia per problemi culturali, voglia per interessi individuali o disinteresse collettivo, rimane ad oggi fuori dai finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Relativamente al reddito pro-capite si riscontra una situazione decisamente poco brillante, che colloca Agrigento in quintultima posizione nella graduatoria nazionale. La struttura produttiva, comunque, manifesta una notevole dinamicità imprenditoriale, testimoniata sia dall’alto tasso di evoluzione delle imprese, sia dal basso tasso di mortalità delle aziende. I settori dell’industria e dell’edilizia continuano a soffrire una posizione di marginalità nell’andamento economico della provincia, mentre l’agricoltura risulta la risorsa produttiva più importante.
Dunque, come lei stesso può vedere – scrive ancora Calogero Spallino – la nostra situazione non è per nulla rosea. Viviamo in una provincia quasi ultima in tutti i dati che contano, arretrata tecnologicamente e infrastrutturalmente. Se a ciò aggiungiamo la mancanza di capacità nel reperire i fondi quando disponibili, ho il serio timore che questo gap, già visibile in Sicilia e ancor più visibile se equiparato ai comuni e alle Regioni del centro e del nord diventerà sempre, continuerà a farsi sempre più problematico.
Non abbiamo strutture ospedaliere consone al diritto alla cura, non abbiamo autostrade di riferimento, le strade urbane e provinciali sono impercorribili, i porti sono distanti, gli aeroporti inesistenti. È necessario quindi trovare un modo per rientrare in quel piano di investimenti anche perché sono un piano eccezionale derivante dall’emergenza pandemica. Non sappiamo se ci saranno altre possibilità economiche di questo tipo…
La nostra regione vive di Agricoltura, in particolare la nostra Provincia di Agrigento. Gli agricoltori non solo hanno problemi a raggiungere le campagne a causa del dissesto stradale ma hanno addirittura anche problemi ad irrigare. L’agricoltura rappresenta l’attività prevalente dell’economia agrigentina.
Differentemente da quanto accade in altre province siciliane, il terziario – in particolare servizi, trasporti, credito – non sembra una risorsa rilevante dell’economia locale. Stesso discorso può essere ripetuto per il settore secondario e per l’artigianato. Troppo alto, poi, risulta il numero delle ditte individuali, che rappresentano quasi quattro quinti del sistema imprenditoriale agrigentino, così occupando la settima posizione più alta in campo nazionale.
Basso, infine, è il tasso di occupazione. In particolare, il tasso di disoccupazione giovanile raggiunge soglie critiche, con la maggior parte dei giovani impiegati in lavori socialmente utili, oppure come precari presso vari enti e strutture; tuttavia, emerge il ‘dato confortante’ di una buona percentuale della stessa popolazione giovanile.”
Sulla scorta di queste riflessioni, in merito a tali “problematiche e risoluzioni”, Calogero Spallino ha chiesto “al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, la possibilità di poter interloquire”.
(Nella foto: Calogero Spallino)