L’antico manoscritto pergamenaceo del 1513, “Pateat Universis”, torna a Bisceglie (Bat) dopo un accurato restauro conservativo. Il codice simboleggia la conquista della libertà della città, conquistato a caro prezzo, di sottrarsi al sistema feudale, con tutte le limitazioni che comportava, e di essere assoggettata solo al Regio Demanio. L’intervento conservativo sul manoscritto, in possesso del Comune dal 2013, è stato autorizzato dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e Basilicata ed eseguito dalla specialista del Laboratorio di Restauro dell’Archivio di Stato di Bari, Martina Moroni, in collaborazione con il Dipartimento di Studi umanistici e Scienze della terra dell’Università “A. Moro” di Bari. Il fascicolo, composto originariamente da otto bifoli, oggi risulta mutilo dalla prima carta e di altre centrali. La pergamena si presentava lievemente disidratata con lievi deformazioni – come pieghe agli angoli inferiori e una netta lungo la metà di tutte le carte – e ondulazioni dovute ad un precedente sistema di conservazione che, però, non ne compromettevano la leggibilità e fruibilità del testo. I margini di tutte le carte erano interessati da strappi di lieve entità. Erano presenti lievi perdite di inchiostro e abrasioni, oltre a perdite di pigmento e oro, su alcune delle pagine. Le lacune sono state risanate con carta giapponese di adeguato colore e grammatura e amido di grano. La cucitura è stata effettuata, nelle varie epoche, con cuoio, spago, filo di cotone e tessuto a righe gialle e rosse. Con le dovute cautele, il manoscritto sarà esposto all’interno della biblioteca comunale “Mons. Pompeo Sarnelli”: “Siamo felici e orgogliosi di aver contribuito a preservare un pezzo pregiatissimo della nostra storia, un documento di inestimabile valore che testimonia il coraggio e la determinazione di Bisceglie nel perseguire la propria autonomia e libertà”, ha detto il sindaco Angelantonio Angarano.(AGI)
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