Per i consiglieri di Area DG “sono condotte inconciliabili con l’essenza della funzione giurisdizionale, di cui la consigliera Natoli, quale componente della sezione disciplinare, era investita; sono condotte che macchiano la credibilità non già dell’amministrazione della giurisdizione – come le degenerazioni correntizie, pur gravissime, venute alla luce con il caso Palamara – bensì la credibilità della giurisdizione stessa”. E ancora: “la mattina del 17 luglio, appena avuto contezza dei fatti, noi consiglieri di Area abbiamo rappresentato al vicepresidente che, fino a quando il presidente della Repubblica, in quei giorni all’estero, non si fosse potuto occupare della questione, sarebbe stato opportuno che la consigliera Natoli si astenesse dal partecipare all’attività consiliare, per non porre tutti i componenti del Csm nell’imbarazzante alternativa tra fingere di ignorare la vicenda o pronunciarsi sulla stessa prima che lo facesse il capo dello Stato. Ignoriamo se, da chi e in quali termini la nostra opinione sia stata riferita alla consigliera Natoli; certo è che effettivamente quest’ultima non partecipò al plenum del 17 luglio, né al successivo del 24, svoltosi dopo che il vicepresidente già aveva conferito con il presidente della Repubblica. Da un’istanza di annullamento in autotutela delle delibere assunte nel plenum del 17 luglio, presentata dalla consigliera Natoli il 5 settembre, si è poi appreso che quest’ ultima si sarebbe astenuta dalla partecipazione al plenum del 17 per essersi sentita ‘violentata psichicamente’ dai consiglieri di Area”.
“A prescindere dalle gravi inesattezze fattuali che si leggono in quell’istanza – conclude la nota – in merito alle posizioni da noi assunte la mattina del 17 luglio, e dalla considerazione che la consigliera Natoli non si è presentata nemmeno al plenum del 24 luglio, noi rivendichiamo di aver operato quella mattina per difendere l’istituzione consiliare. Anche indipendentemente dai profili penali della vicenda, riteniamo che quanto emerso in ordine ai comportamenti tenuti dalla consigliera Natoli non sia compatibile con l’assolvimento con disciplina ed onore, come imposto dall’articolo 54 della Costituzione, della funzione di componente del Csm”.
“Oggi il Consiglio superiore della magistratura, sospendendo la consigliera Rosanna Natoli, ha ristabilito le condizioni per operare con serenità e credibilità”. E’ quanto sostengono i consiglieri di AreaDG, che in una lunga nota definiscono la scelta “inevitabile” dal momento che “i fatti di cui si è resa protagonista non appaiono compatibili con la sua permanenza nell’organo di governo autonomo della magistratura; ella stessa, riferendosi a quei fatti, aveva pubblicamente parlato di ‘errore imperdonabile’. La consigliera Natoli, pur lamentando l’incompletezza dell’audio registrato dalla magistrata Fascetto Sivillo non ha mai contestato l’esistenza del colloquio che la dottoressa Fascetto Sivillo aveva registrato nella pennetta Usb depositata nell’udienza disciplinare del 16 luglio scorso; non ha mai negato che tale colloquio abbia avuto ad oggetto il merito di alcuni di quei procedimenti disciplinari e le strategie difensive convenienti per la incolpata; non ha mai smentito le rassicurazioni e i consigli dati all’indagata né ha mai negato di averle raccontato gli orientamenti maturati nel segreto della camera di consiglio del collegio giudicante e di averlo fatto nella consapevolezza del disvalore di tale condotta; la consigliera Natoli, infine, non ha mai negato che quel colloquio sia avvenuto prima che ella celebrasse diverse udienze in cui erano stati chiamati procedimenti a carico della medesima dottoressa Fascetto Sivillo e di aver trattato tali procedimenti senza sentire l’esigenza di astenersi”. (AGI)