Crac Carife: Procura chiede nove archiviazioni


Dopo sette anni di indagini si conclude con la richiesta di archiviazione di tutte le accuse l’inchiesta ‘Carife bis’ sulla presunta mala gestione della banca tra il 2007 e il 2013. L’indagine finale per bancarotta si era concentrata sulla gestione della Cassa di Risparmio di Ferrara negli anni prima del crac. Erano già state stralciate le posizioni di 27 indagati, ora e’ arrivata la richiesta di archiviazione anche per l’ex direttore generale Gennaro Murolo, gli ex presidente e direttore generale Sergio Lenzi e Daniele Forin, i dirigenti Michele Sette e Davide Filippini, il revisore dei conti Michele Masini e i vertici di CariCesena Adriano Gentili, Germano Lucchi e Maurizio Teodorani. A chiederla, i pm Barbara Cavallo e Stefano Longhi che hanno depositato il documento firmato dal procuratore capo Andrea Garau. La palla passa ora al gip che deciderà se accogliere la richiesta. Secondo la Procura, dunque, anche alla luce dell’entrata in vigore della riforma Cartabia, che richiede ora una ragionevole previsione di condanna, non e’ percorribile l’esercizio dell’azione penale visto che non sono stati rilevati dall’indagine elementi penalmente rilevanti a carico degli ultimi nove indagati. Il fascicolo di indagine si è concentrato sulla gestione di Carife negli ultimi anni prima del commissariamento da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze su proposta della Banca d’Italia nel 2013. I nove indagati, sotto il profilo penale, non sono dunque, secondo la Procura, da considerarsi responsabili per lo stato di dissesto che ha portato al crac del 2015 e alla dichiarazione dello stato d’insolvenza certificato dalla sentenza del tribunale di Ferrara del 10 febbraio 2016. Nessuna delle ipotesi accusatorie formulate dalla Guardia di Finanza, infatti, alla fine ha trovato riscontro Tra i fatti indagati la vicenda Siano, un’ operazione immobiliare tra Segrate e Milano che espose la banca per circa 150 milioni, le partecipazioni e l’aumento di capitale. (AGI)
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