Cpr: inchiesta Altraeconomia, “Sono fuori controllo”


Dai corsi di chitarra e computer al bricolage fino ai gruppi di lettura: sono alcune delle promesse “irrealizzabili” che gli enti gestori di alcuni Cpr hanno indicato nero su bianco per aggiudicarsi le gare pubbliche per un totale di quasi 25 milioni di euro: s’intitola ‘Cpr fuori controllo’ l’inchiesta di copertina del nuovo numero di maggio di Altreconomia. “Da documenti inediti analizzati – afferma l’inchiesta – emergono infatti protocolli falsi o palesemente inverosimili negli appalti milionari indetti dalle prefetture per la gestione dei Centri per il rimpatrio. Con il benestare prefettizio e il mancato controllo anche una volta siglato il contratto d’appalto. Sono appena 33 le ispezioni svolte nei Cpr italiani su un periodo di tempo che va da inizio 2019 a marzo 2024. In alcune strutture, come Brindisi, Gradisca d’Isonzo (GO) e Trapani c’è stata una sola visita dei funzionari della prefettura. In altre, come a Milano e Palazzo San Gervasio (PZ) i controlli crescono -rispettivamente sei e 12- ma senza gli effetti sperati: entrambe le strutture oggi sono sotto indagine da parte delle Procure competenti proprio per le promesse non mantenute da parte degli enti gestori”. “Un quadro estremamente preoccupante considerando che questi appalti intaccano diritti fondamentali delle persone”, spiega la professoressa Nicoletta Parisi, ex membro dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). “Un sistema – prosegue l’inchiesta – che fa acqua da tutte le parti e che ha visto nei primi mesi del 2024 una diminuzione del 30% nel numero delle persone trattenute: in totale, a gennaio, sono state appena 462. Ma il Governo Meloni tira dritto e vuole replicare questo modello anche in Albania, dove secondo i documenti della prefettura di Roma, il Cpr da 144 posti dovrebbe diventare operativo entro il 20 maggio”. (AGI)
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