AGI – Dopo le tensioni che hanno scosso la Borsa brasiliana a seguito del cambio al vertice di Petrobras, il presidente Jair Bolsonaro ha provato a calmare le acque difendendo il ministro delle Finanze. Secondo molti osservatori, scrive il Financial Times, la mossa su Petrobras era diretta in realtà contro il ministro Paulo Guedes, ex banchiere, sostenitore del libero mercato e contrario a interventi del governo nell’economia.
“Paulo Guedes è un’àncora del nostro governo”, ha detto Bolsonaro ieri proprio per dissipare le speculazioni. Inoltre, la decisione sul cambio al vertice della compagnia petrolifera – che ha fatto crollare le azioni Pertobras e il real brasiliano – ha sollevato molti dubbi sull’impegno del presidente per portare avanti l’agenda di riforme economiche liberali, marchio di fabbrica di Guedes.
“L’incidente Petrobras ha spaventato diversi investitori”, ha spiegato Eduardo Figueiredo analista di Aberdeen Standard Investments. In vista della campagna per la sua rielezione l’anno prossimo, alcuni osservatori temono che Bolsonaro possa perseguire un’agenda populista che potrebbe minare le già stressate finanze pubbliche. Con diversi funzionari riformisti che hanno già lasciato il governo, molti si chiedono se Guedes li seguirà.
“Nei prossimi mesi c’è da attendersi cambi nel governo. In cima alla lista di quelli che potrebbero uscire c’è proprio Paulo Guedes”, ha detto Jimena Blanco della società di consulenza Verisk Maplecroft. “L’uscita di Guedes rappresenterebbe a tutti gli effetti una definitiva inversione a U della politica economica brasiliana verso il populismo”.
Con la nomina alle finanze, infatti, Guedes si è impegnato a realizzare importanti riforme strutturali per rilanciare la più grande economia dell’America Latina dopo anni di crescita fiacca. Tuttavia, a parte la legge sulle pensioni che dovrebbe far risparmiare le casse dello stato, il ministro ha finora fallito i suoi obiettivi. La promessa riforma fiscale, la revisione dell’amministrazione e la privatizzazione di diverse grandi aziende pubbliche non si sono finora viste.
“Quando Bolsonaro era candidato” alla presidenza “il mercato ha sempre pensato che Paulo Guedes avrebbe avuto una grande influenza su di lui”, ha detto Cristiano Oliveira, capo economista del Banco Fibra. Purtroppo “abbiamo realizzato che tutto ciò non è avvenuto”. Nonostante i lenti progressi e la controversia Petrobras di questa settimana, coloro che sono vicini al ministro delle finanze assicurano che non abbia nessuna intenzione di fare un passo indietro.
Guedes è impegnato “come mai prima d’ora”, ha detto un assistente, aggiungendo che il ministro è completamente concentrato su un emendamento fiscale chiave da votare al Congresso la prossima settimana che mira a tagliare le spese del settore pubblico.
“Continueremo a lavorare”, ha detto un altro funzionario del ministero delle Finanze. “Paulo Guedes sta guidando le nostre riunioni e abbiamo avuto una grande vittoria con Eletrobras”, ha aggiunto, riferendosi a un disegno di legge di questa settimana per privatizzare il fornitore di energia pubblico. Guedes finora non ha commentato la vicenda Petrobras e il ‘licenziamento’ del ceo Robero Castello Branco a causa di una disputa sui prezzi del carburante da allineare alle tariffe internazionali.
Gli analisti notano inoltre che molti politici brasiliani e generali dell’esercito non condividono l’attivismo del ministro delle Finanze che punta a ridurre la presenza dello stato nell’economia. D’altra parte il nuovo presidente di Petrobras, Joaquim Silva e Luna, scelto da Bolsonaro è un generale dell’esercito senza esperienza nel settore oil&gas. Lo stesso Bolsonaro in passato non ha nascosto la sua visione statalista che per molti sta tornando alla ribalta.
“Sembra esserci un disallineamento tra la squadra economica e il cuore del governo. Questa è un’amministrazione che non ha il capitale politico per portare avanti cambiamenti impopolari”, ha detto Camila Abdelmalack, capo economista della societa’ di consulenza Veedha Investimentos. Per gli investitori stranieri, la questione è se la questione Petrobras sia foriera di un approccio più interventista del governo o se Guedes possa guidare Bolsonaro a un approccio più liberista e a una maggiore attenzione verso la spesa pubblica.
Il debito del Brasile è superiore al 90% del Pil, un rapporto maggiore di qualsiasi altra grande economia in via di sviluppo a parte la Cina. Un test chiave sarà il passaggio del cosiddetto emendamento costituzionale sul fisco nelle prossime settimane che porterebbe un po’ di sollievo alle casse del Brasile limitando le spese del settore pubblico. Il governo intende anche andare avanti con riforme piu’ sostanziali.
Paulo Uebel, che ha lavorato con Guedes ma ha lasciato il governo l’anno scorso, ha detto che il suo ex capo manterrà la rotta. “Non credo che voglia dimettersi. Credo che voglia approvare le riforme strutturali”, ha detto. “La sua credibilità è in gioco, quindi ha bisogno di dimostrare che è valsa la pena di metterci tempo ed energia”.
Source: agi