Cosa scrivono gli altri….(da La Verità: La guerra europea sul turismo vale il 30% del Pil) di Carlo Pelanda


Quando la Grecia, nazione massimamente dipendente dal turismo estero, ha iniziato a fine
2020 a fare pressione nell’Ue per la creazione di un certificato di vaccinazione, chi scrive, con il suo team di ricerca, ha inserito, nello scenario basico sugli andamenti futuri dell’economia italiana, un approfondimento sul settore dei servizi basati sui flussi di persone e su una possibile geopolitica competitiva del turismo tra nazioni mediterranee. Da qui deriva la segnalazione di un obiettivo e di una strategia al nuovo governo.

Prima lo scenario corrente.

Il rimbalzo italiano stimato dalle previsioni istitu- zionali nel 2021 è stato ridotto a poco più di un 3% del Pil, a fronte di una caduta di quello del 2020 tra il 9 e 10% rispetto al 2019. Il motivo di un andamento così deludente è che il primo trimestre 2021 è probabile sia recessivo e che l’effetto vaccinazione scatti ad anno inoltrato. Portando tale proiezione su una simulazione delle attività alberghiere, di ristorazione, trasporti e il molteplice

La concorrenza sarà agguerrita

con Spagna, Grecia, Croazia e Francia L’unica soluzione è far ripartirele prenotazionigià in primavera
indotto, il risultato è stato il seguente: le risorse assistenziali per tenere in vita centinaia di migliaia di unità economiche appartenenti a questo settore penalizzate da blocco o da attività troppo ridotta per motivi di precauzione medica eccedono di gran lunga le capacità di erogazione di denaro pubblico. Già si osserva che i ristori sono minimi, cioè sotto la soglia di sopravvivenza degli attori economici. I mitici 209 miliardi con leva europea non avranno alcun effetto su questo problema di gap perché la loro attivazione sarà molto differita nel tempo, pur l’anticipo, se confermato, di circa 20 miliardi certa- mente utile. Ma non dirimente. Pertanto, considerando che il turismo contribuisce per circa il 13% al Pil italiano e che a questo va aggiunto un altro 15% vulnerabile ad un blocco prolungato dei flussi di persone, quasi un terzo di ciò che forma il Pil è a rischio. Più chiaramente, al rimbalzo del 3% previsto corrisponderà una strage di aziende e posti di lavoro nel settore dei servizi. Alcuni scenari privati sono più ottimisti perché stimano una ripresa più robusta del manifatturiero e dell’export a seguito della stima recen- temente revisionate al rialzo della domanda globale da parte del Fmi. Ma il portante settore dei servizi resta esposto ad amputazioni. Pertanto la missione del nuovo governo è (cercare di) portare il rimbalzo del Pil 2021 verso il 7-8% non perdendo la stagione estiva. Missione impossibile? Non è detto: se il mercato ripartisse già a primavera l’obiettivo sarebbe raggiungibile, perfino superabile prendendo a paragone il rimbalzone dell’economia italiana nel terzo trimestre 2020.
Come? Sta aumentando il numero di vaccinati nel mondo. Pur non tantissimi, già a marzo-aprile sarà sufficiente per creare un potenziale di turismo estero che se intercettato in buona parte dall’Italia sarebbe  sufficiente ad alimentare un forte rimbalzo. E il turismo interno? Qualche milione di italiani sarà vaccinato entro la primavera e altri milioni saranno reduci dal contagio del virus con elevata proba- bilità di una immunizzazione temporanea. Il punto è un certificato di vaccinazione e/o immunità che permetta a chi lo esibisce di avere accesso illimitato a trasporti e luoghi. Già adesso albergatori e agenzie di viaggio potrebbero offrire pacchetti attrattivi nel mondo a chi ha un tale certificato, cioè prenotazioni per la primaveraestate. Ma come ottenere che un americano, cinese, canadese, brasiliano, russo, israeliano, britannico, ecc., possa esibire in Italia un certificato controllabile di immunità? L’Italia ha la presidenza del G20 e, pur questo un organismo ormai svuotato, tuttavia avrebbe la capacità di definire uno standard mondiale di viabilità per individui vaccinati. Inoltre, l’Ue potrebbe già mettere in moto un sistema elettronico di certificati controllabili. E ciò sarebbe vitale per l’alta propensione di turisti tedeschi, austriaci e nordici a migrare nel Mediterraneo tra fine aprile e metà ottobre. C’è reticenza a creare un tale sistema perché è discriminante per chi è in attesa di un vaccino?

Il nostro Paese
deve intercettare subito il flusso
di viaggiatori

Comprensibile, ma già immunizzati

Serve un rimbalzo del prodotto interno di almeno il 7-8% è più importante dare libertà di movimento a chi non contagia e non è contagiabile.
Però l’Italia si trova in geoconcorrenza con Grecia, Croazia, Spagna, Francia, ecc. Il rischio di una geopolitica conflittuale del turismo è già visibile nell’offerta di sconti e nel tentativo di alcune nazioni di garantirsi un plus di flussi attraverso accordi bilaterali G2G, intese con linee aeree, «gioco» dei confini, ecc. In teoria, sarebbe ottimale un accordo di mitigazione della concorrenza sleale. In pratica, sarà una «guerra» per catturare il turista. Oltre all’accelerazione della vaccinazione interna, il nuovo governo metta in grado il settore dei servizi di combatterla e vincerla, creando la competenza per farlo.
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