Coronavirus  può manifestarsi con difficoltà di scrittura e parola 


AGI –  Il coronavirus può manifestarsi non solo tramite segni respiratori o sintomi mentali generalizzati ma anche con con segni neuropsicologici altamente specifici come l’agrafia e l’afasia di conduzione. E’ quanto emerge, per la prima volta, da uno studio del Professor Konstantinos Priftis del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova pubblicato su “Neurological Sciences”. 

Lo studio, realizzato in collaborazione con le psicologhe Lorella Algeri e Simonetta Spada e la fisiatra Stella Villella dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, indaga per la prima volta un paziente in cui il Covid-19 si è manifestato oltre che con lievi evidenze respiratorie anche con sintomi mentali generalizzati, in seguito regrediti.

Valutare i pazienti anche dal punto di vista neuropsiclogico

La ricerca pone, quindi, in evidenza come, oltre alla necessità di curare le conseguenze dei danni respiratori e cerebrali, una delle frontiere future che il sistema sanitario dovrà fronteggiare sarà quella di valutare un paziente Covid-19 anche dal punto di vista neuropsicologico come indizio sentinella di affezione da virus e avviare una sistematica riabilitazione cognitiva.

“Abbiamo studiato un paziente in cui il covid19 ha causato un ictus localizzato nell’emisfero cerebrale sinistro – dice Konstantinos Priftis –  Dopo alcuni giorni l’uomo, ormai sfebbrato, era stato ricoverato non tanto per complicazioni polmonari, ma per difficoltà linguistiche e agitazione comportamentale. A tutti gli effetti, da un punto di vista clinico, non sarebbe stato un paziente Covid19. I routinari test sierologici di protocollo adottati per il ricovero hanno svelato la presenza di anticorpi per il coronavirus mentre la risonanza magnetica ha rivelato la presenza di embolie multiple nell’emisfero cerebrale sinistro. Ed è qui che, rispetto alla prassi clinica seguita per i ricoverati, abbiamo sottoposto il paziente anche a un esame neuropsicologico molto approfondito. Dopo i test abbiano notato come il paziente fosse incapace di scrivere (agrafia) e di come si sia manifestata, in maniera più lieve, un’afasia di conduzione cioè l’incapacità di ripetere le parole udite, mentre il resto delle funzioni mentali era rimasto intatto”.

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Fonte: cronaca agi