AGI – Il giorno di Giuseppe Conte teste nel procedimento Gregoretti ha lasciato tutti soddisfatti, ma la partita che deve decidere il rinvio a giudizio di Matteo Salvini è ancora lunga.
Di certo, come ha sintetizzato uno dei legali di parte civile, questa volta “non è andata come con Toninelli”, finito nel mirino delle polemiche per la sua saga dei ‘non ricordo’ nella precedente udienza preliminare. E’ stato il gup di Catania, Nunzio Sarpietro, giunto a Palazzo Chigi per sentirlo, a promuovere il presidente del Consiglio: “Collaborativo – ha detto – molto profondo nelle risposte, ha fatto un’ottima testimonianza che mi ha chiarito tantissimi elementi sulla politica di governo e sulla ricollocazione dei migranti nei vari eventi Sar”.
Il giudice, “bisogna accertare se c’è reato”
Si tratta di elementi che Sarpietro approfondirà, probabilmente nel corso delle prossime ore, fino aL prossimo 19 febbraio, quando nell’aula bunker di Bicocca nella città etnea sentirà il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio; quello dell’Interno, Luciana Lamorgese, e l’ambasciatore in Ue Maurizio Massari. “Non parliamo ancora di reati, stiamo parlando di un processo in cui bisogna accertare se c’e’ un reato”, ha tenuto ad aggiungere Sarpietro, sottolineando che la coralita’ dell’azione di governo nel caso della nave Gregoretti “atteneva alla metodologia generale, i singoli eventi poi erano curati dai singoli ministri”.
Per la difesa di Salvini “finalmente viene fuori la verità”
La difesa del capo della Lega ha registrato un “cambio di marcia. Finalmente e’ venuta fuori la verità”, ha affermato Giulia Bongiorno.
Gli avvocati di Salvini fanno notare di essersi “basati anche su nuovi documenti ottenuti dopo la precedente udienza di Catania e che – a loro giudizio – confermano che Salvini opero’ in linea con la politica governativa: il ministro si opponeva in attesa della redistribuzione dei migranti. Una prassi, ricorda la difesa di Salvini, proseguita anche con il governo giallorosso”, si sostiene”.
I legali aggiungono di aver “evidenziato un altro aspetto: il premier aveva scritto a Salvini per sollecitare lo sbarco dei minori a bordo della Open Arms (episodio successivo alla Gregoretti, ma consumato negli ultimi giorni del Conte 1 senza fare cenno ai maggiorenni e senza aver mai preso iniziative simili in precedenza. L’ennesima dimostrazione, secondo la difesa dell’allora ministro, della piena consapevolezza e condivisione del governo”.
Per il legale dei migranti, va chiarita la volontà di Salvini
Le parti civili hanno invece, assolto Conte e messo nel mirino Salvini. “Nessuno di noi – hanno detto – ha chiesto a Conte perche’ non ha rimosso il ministro dell’Interno”. “Sia Conte che l’ex ministro Toninelli – hanno sottolineato – hanno tracciato una linea molto chiara tra il programma politico del governo e le decisioni amministrative prese dal ministro dell’Interno per quel che riguarda l’assegnazione del pos. Conte ha affermato di non essere mai stato coinvolto direttamente nell’assegnazione dei pos ne’ che in nessuna delle riunioni, anche informali, del Consiglio dei ministri fu affrontato” il nesso “la redistribuzione dei migranti e la concessione dello sbarco”.
“Tra il momento dell’assegnazione del Place of safety (Pos) e quello dello sbarco c’e’ un vuoto. Va compreso in quale momento, tra assegnazione del Pos e l’ordine sbarco sia intervenuta la volonta’ del ministro”, ha spiegato Massimo Ferrante, legale dei migranti Adam Aishat e Saka Gafar Eni, tra coloro che furono trattenuti a bordo della Gregoretti. “Questo elemento, se non in udienza preliminare – ha ribadito – andra’ affrontato in dibattimento”.
Vedi: Conte ascoltato sul caso Gregoretti. Il giudice: "Chiariti tantissimi elementi"
Fonte: cronaca agi