Roma, 18 giu. (Adnkronos) – “L’amministrazione della giustizia ispirata a criteri di imparzialità e sobrietà rappresenta un pilastro dello stato di diritto”, in cui “l’indipendenza dei giudici è la precondizione per accedere ai valori della democrazia”. Lo ricorda la presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra in una lunga intervista a Repubblica. E in cui interviene anche sulle critiche della maggioranza ad organi di controllo come Corte dei Conti, Upb e Anac: “Sono animata da uno spirito positivo e non voglio vedere derive autoritarie. Non spetta a me esprimere giudizi politici”, mette in chiaro.
“L’indipendenza – sottolinea la numero uno della Consulta- vale non solo per le magistrature, ma anche per le autorità di garanzia, con le quali ci vuole un dialogo e un confronto”. Dunque Sciarra richiama all”ascolto”, una “dote irrinunciabile quando si opera al servizio delle istituzioni”. Sciarra ribadisce poi con forza la supremazia del diritto comunitario su quello nazionale. Prevaricazioni del secondo su quello europeo, spera “di non vederle mai”. “La Corte polacca nel 2021 – ricorda – ha avuto un gesto di totale ribellione nei confronti della supremazia del diritto europeo, ma anche questo principio è nel trattato dell’Unione europea che gli Stati membri sottoscrivono”. “Un problema simile – evidenzia – si pone anche per l’Ungheria”.
La presidente della Corte Costituzionale interviene poi sul dibattuto tema della maternità surrogata,affermando che “la Corte cerca di trattare in modo uguale i diritti dei figli nati da coppie dello stesso sesso”. E invita a partire “da questi due fatti: sono nati e sono in Italia”. Quanto alla nomina dei prossimi quattro giudici della Consulta da parte del Parlamento, “la Costituzione prevede, come è noto, una composizione mista, dove solo cinque giudici sono di nomina parlamentare. Quindi già la composizione mista – per lei – è una garanzia di pluralismo”.