"Conseguenze gravi" per chi viola la legge, avverte la leader di Hong Kong 


La leader di Hong Kong, Carrie Lam, ha avvertito i manifestanti pro-democrazia di non violare la nuova legge sulla sicurezza nazionale nella città, approvata da Pechino la settimana scorsa, perché le conseguenze saranno “molto gravi”. Hong Kong, ha detto Lam durante la conferenza stampa settimanale prima dei lavori del Consiglio esecutivo da lei presieduto, “attuerà con vigore questa legge e chiedo a questi elementi radicali di non cercare di violare questa legge o superare la linea rossa, perché le conseguenze della violazione di questa legge sono molto serie”.

Secondo Lam, la nuova legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong è “relativamente lieve” rispetto a misure analoghe in vigore in altri Paesi e non è “tutto nero”, ma al contrario servirà a riportare la stabilità nella città.  “Prima di tutto, non ho visto paure diffuse tra le persone di Hong Kong nella scorsa settimana”, ha detto Lam, “e la mia risposta è che, come alcuni esperti legali hanno commentato negli ultimi giorni, questa legge sulla sicurezza nazionale è in realtà relativamente lieve rispetto a quelle di altri Paesi”, che non ha nominato. La nuova legge è stata fortemente criticata a livello internazionale per il rischio di erosione dell’alto grado di autonomia di cui gode Hong Kong rispetto ala Cina, ma – secondo Lam – servirà a “ripristinare la stabilità e ad assicurare alla stragrande maggioranza delle persone di Hong Kong di poter esercitare i loro diritti e le loro libertà senza essere intimiditi o attaccati”.

Intanto la popolare app di condivisione di video brevi, TikTok, ha annunciato che lascerà il mercato di Hong Kong entro pochi giorni “alla luce dei recenti eventi”, vale a dire il varo della controversa legge. La decisione di sospendere il servizio nella ex colonia britannica, resa nota da un portavoce della società di proprietà della ByteDance con sede in Cina, arriva mentre Facebook, Google e Twitter hanno sospeso le richieste del governo e della polizia di Hong Kong per avere informazioni sugli utenti, come prevede la nuova legge.

Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ha definito “orwelliana” la mossa della Cina. “La distruzione di Hong Kong libera da parte del Partito comunista cinese continua”, ha tuonato Pompeo. “Mentre l’inchiostro con cui è stata scritta la repressiva legge sulla sicurezza nazionale non si è ancora asciugato”, ha sottolineato, “le autorità locali, in un atto orwelliano, hanno iniziato a rimuovere dagli scaffali i libri critici del Partito, a vietare slogan politici e chiedono alle scuole di applicare la censura”.

Poi, il segretario di Stato Usa ha annunciato che gli Stati Uniti stanno valutando di bandire le applicazioni dei social media cinesi, tra cui TikTok.L’amministrazione Trump “sta prendendo la questione molto seriamente”. Pompeo ha poi avvertito che scaricare le app cinesi vuol dire “mettere le proprie informazioni private nelle mani del Partito comunista”.

Le sue parole arrivano sullo sfondo di tensioni crescenti tra Usa e Cina sulla diffusione della pandemia di Covid-19, la draconiana legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong e due anni di guerra commerciale. 

TikTok è stata più volte accusata dai funzionari americani di essere una minaccia alla sicurezza nazionale. In precedenza, la famosa app ha detto che i timori sono “infondati”. I suoi responsabili hanno specificato di operare separatamente da ByteDance e che le banche dati sono collocate interamente fuori dalla Cina e nessuna delle informazioni in suo possesso è soggetta alla legislazione cinese; i dati degli utenti Usa, hanno spiegato i vertici di TikTok, sono stoccati negli stessi Stati Uniti, con un backup a Singapore. (AGI)All

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Fonte: estero agi