Confindustria chiede di cancellare il dl Dignità e reinserire i contratti a termine


AGI – Confindustria chiede al governo “di rivedere i contratti di lavoro che devono essere improntati sulla produttività e flessibilità. Va cancellato il decreto dignità e vanno reinseriti i contratti a termine perchè in questa fase difficile è importante cercare di mantenere alta l’occupazione“. Lo ha detto il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, intervenendo alla tappa degli ‘Innovation days dedicata alla “La Lombardia che riparte”, evento organizzato dal Sole 24 Ore. 

“Quello che chiediamo al governo – ha spiegato Bonometti – è creare le condizioni perchè le imprese recuperino competitività andando a conquistare nuovi mercati sull’estero. E ancora, la semplificazione della Pa e le riforme strutturali come quella della la giustizia, abbiamo chiesto che partano le grandi opere, di detassare il detassabile, la riduzione del cuneo fiscale, la valorizzazione dei prodotti italiani per ridare stimolo al mercato interno. Industria 4.0 deve essere concentrata sulla formazione”. 

“La Lombardia che riparte è la testimonianza che la regione che traina il Paese, nonostante le durissime conseguenze della pandemia, è viva e si rimette in moto – ha sottolineato Bonometti -, con la volontà di tornare più forte e innovativa di prima. Per uscire da questa situazione la sola forza delle imprese però non basta: serve un supporto, attraverso azioni rapide e concrete, incentrato su le seguenti priorità: credito e liquidità, semplificazione, investimenti, sanità, mercato interno e competitività“.

“Se a livello regionale- ha aggiunto Bonometti –  gli imprenditori sono certi di poter contare su sinergie con le istituzioni, le comunità e i territori, la stessa cosa auspichiamo accada anche a livello nazionale perché in caso contrario il declino inesorabile è ciò che si prospetta per l’Italia. Non servono polemiche ma uno sforzo comune di tutti gli attori istituzionali ed economici per ricreare quella fiducia necessaria ad affrontare situazioni straordinarie e complicate. Ancora una volta la fabbrica ed il lavoro sono centrali per un riscatto degno di una terra, quella lombarda, che vuole competere ed essere ancora protagonista nello scenario mondiale”. 

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Fonte: economia agi