Domani 9 novembre inizierà a Padova un processo storico per usura aggravata contro 3 direttori di banca. L’azienda vittima, nel frattempo fallita, insieme a Confedercontribuenti e altra organizzazione si sono costituite parte civile.
Roma, 8 novembre 2016 – L’usura è la pratica consistente nel fornire denaro a tassi di interesse considerati illegali da rendere il loro rimborso molto difficile o impossibile. Pertanto è un reato penale regolato dall’art. 644 del codice penale.
Da chi è praticata l’usura? – Dalla criminalità organizzata a chi purtroppo dovrebbe invece dare una mano allo sviluppo: gli istituti di credito.
L’usura bancaria è un reato introdotto regolato dall’Art. 644 del Codice penale italiano ed è stato ripreso dalla Legge n. 108 del 7 marzo 1996, apportando profonde innovazioni e modifiche in materia di usura nell’ordinamento giuridico dell’Italia. Si intendono usurari gli interessi (comprensivi di mora e altre spese) che superano il limite stabilito dalla legge nel momento in cui essi sono promessi o comunque convenuti, a qualunque titolo, indipendentemente dal loro pagamento. Oltre alla crisi economica incalzante, molte imprese si sono trovate in difficoltà nel pagamento dei finanziamenti che molto spesso li hanno portati al fallimento con relativa vendita degli immobili. Nell’80% dei casi non sarebbe il correntista ad essere in debito ma la banca. Ma come dimostrarlo? Come è possibile mettersi contro un istituto di credito?
Un imprenditore di Galzignano Terme (PD), supportato da associazioni che tutelano il contribuente come Confedercontribuenti, nonostante la sua impresa sia fallita ha trovato la forza di denunciare.
“Domani non sarà solo l’anniversario della caduta del muro di Berlino. A Padova, alle ore 9 inizierà il processo a porte aperte per usura aggravata in concorso a carico di 3 direttori di filiale e 2 banche. Non è un caso isolato. Circa 80-85% dei casi esaminati presso la Confedercontribuenti-Veneto presentano anomalie e illeciti civili e penali” – interviene Alfredo Belluco presidente Veneto e vice presidente nazionale di Confedercontribuenti.
Confedercontribuenti pertanto anche come prevenzione del fenomeno dei suicidi, suggerisce ai contribuenti di esaminare i rapporti bancari e di seguire la strada della legalità con la denuncia del reato.
“E’ importante però che chi prende la strada della legalità non venga lasciato solo. Abbiamo gli strumenti legislativi ma realmente tante pratiche di sostegno per chi denuncia l’usura e l’estorsione sono sul tavolo, ancora ufficialmente vacante, del commissario antiusura e antiracket al Ministero dell’Interno. Troppa burocrazia mentre imprenditori, sono ormai sull’orlo del baratro con la tegola, nonostante la presenza di usura, di vendite all’asta di aziende e abitazioni, in molti casi al ribasso di oltre il 50%” – interviene Maurizio Ciaculli coordinatore nazionale di Confedercontribuenti antiusura e antiracket.