Con il recepimento della direttiva europea, il governo fa arrivare nelle aule parlamentari, un provvedimento che avrà un effetto devastante per coloro che contraggono un mutuo ipotecario. Un atto che favorisce unilateralmente le banche, consentendo la vendita degli immobili dei clienti in difficoltà economiche, in deroga a tutte le attuali norme del codice civile. Per accelerare al massimo il recupero dei crediti inesigibili da parte degli istituti di credito, il governo ha previsto la cancellazione dell’articolo 2744 del codice civile, che vieta il cosiddetto “patto commissorio” ossia che in caso di inadempimento del credito il bene dato in pegno non può passare nella disponibilità o proprietà del creditore, senza che vi sia una pronuncia della magistratura. Tant’è vero che, quando un mutuatario non rispetta per 7 volte la scadenza delle rate, come stabilito dal testo unico bancario, la banca che eroga il mutuo si deve rivolgere al Tribunale per avviare la procedura esecutiva: la casa viene messa all’asta e l’eventuale eccedenza, una volta venduta, è retrocessa al debitore. Se passa la direttiva comunitaria, non sarà più così.
“Il provvedimento dell’esecutivo punta ad agevolare in ogni modo le vendite forzose degli immobili da parte degli istituti di credito nel caso in cui il cliente sia in ritardo con 7 rate del mutuo. Questa operazione rappresenta l’ennesima mazzata ai danni dei contribuenti” –conferma quanto dichiarato il 9 febbraio u.s. il presidente di Confedercontribuenti Carmelo Finocchiaro.
Una norma che non tiene conto del ricorrente uso da parte delle banche di clausole vessatorie e dell’applicazione di tassi usurai e di vizi contrattuali che non garantiscono il cliente, parte debole nel rapporto contrattuale.
“Con questa operazione il governo si accinge dunque a togliere ai consumatori e alle famiglie le poche tutele che ad oggi esistono, cancellando il divieto del patto commissorio e dando anche la possibilità alle banche di vendere gli immobili a qualsiasi prezzo pur di recuperare i propri crediti senza passare dal Tribunale.” – continua Finocchiaro.
È evidente che il risultato di simili norme rischia di essere drammatico per migliaia di famiglie che da un giorno all’altro si ritroverebbero sul marciapiede, con le loro case vendute ‘al meglio’.
“Non è finita – continua Finocchiaro – al danno si aggiunge pure la beffa, perché alle banche e agli speculatori è assicurata anche la defiscalizzazione pressoché totale degli importi incassati dalle vendite forzose degli immobili”.
“La Confedercontribuenti a tutto ciò si oppone lanciando una raccolta firme in tutta Italia oltre che on- line da consegnare ai Presidenti di Camera e Senato prima dell’inizio della discussione in Parlamento, affinché dall’aula delle nostre istituzioni ci si opponga all’approvazione di questa norma che tende ad espropriare gli immobili degli italiani. – certamente facciamo appello al mondo dell’economia, della cultura, dei consumatori e dello spettacolo perché ci diano sostegno, in questa battaglia di civiltà in favore del popolo italiano” – conclude Finocchiaro.