Commento di Confedercontribuenti alle dichiarazioni provocatorie del Procuratore di Lecce, Cataldo Motta, a seguito dell’operazione che ha portato all’arresto di 23 persone tra cui funzionari di banca.
Roma, 30 novembre 2016 – “Ormai, visti i risultati, tanto vale che il reato di usura venga depenalizzato. Abbiamo capito che le vittime non si rendono conto di essere tali, avendo evidentemente interesse a mantenere la possibilità di rivolgersi all’usuraio della porta accanto. E’ proprio così che la mafia riesce nel suo obiettivo: sostituirsi allo Stato” – la dichiarazione che è stata pubblicata sui giornali di ieri del procuratore di Lecce Cataldo Motta.
Per arrivare ad una indagine con relativi arresti c’è stata la denuncia e il coraggio di un imprenditore.
L’usura é un reato che può essere commesso sia da organizzazioni criminali (usura di strada) che da dirigenti in giacca e cravatta (usura bancaria).
Gli ultimi dati rilevano che l’usura “fatturerebbe” più di 80 miliardi e che colpirebbe imprese e famiglie che non riuscendo ad ottenerlo dal sistema bancario si rivolgerebbero ad altre figure.
L’usuraio non è identificabile solo tra criminali e mafiosi, ma è presente anche tra “insospettabili” che hanno sfruttato il lungo periodo di crisi economica e l’indebitamento di famiglie, commercianti ed imprenditori per arricchirsi, forti delle crescenti difficoltà di accesso al credito bancario.
Con la crisi economica e occupazionale non si riesce ad onorare i debiti che spesso lieviterebbero in maniera spaventosa e si arriva a non essere più bancabili ed etichettati in sofferenza e cattivo pagatore mentre le banche inseriscono tali importi nella voce “crediti deteriorati”.
Ma sono realmente crediti verso la banca?
Circa l’80% dei conti analizzati dimostrerebbe il contrario: le imprese e le famiglie sarebbero vittima di reato di USURA BANCARIA prima di quella di STRADA o CRIMINALE.
“Denunciare l’usura bancaria non è facile per via del forte potere sociale che le banche ricoprono e soprattutto dall’iter burocratico che vi è dietro la denuncia. Le parole del procuratore in cui dichiara che le vittime hanno interesse a mantenere la possibilità di rivolgersi all’usuraio della porta accanto pur essendo provocatorie crediamo siano di cattivo gusto. Lo sa il procuratore Motta che dietro ci sarebbero un giro di perizie astronomiche? Che dopo la denuncia penale la pratica rimane sui tavoli del ministero in attesa del fondo che tarda sempre ad arrivare?” – commenta Carmelo Finocchiaro presidente nazionale di Confedercontribuenti che del supporto alla denuncia e ripristino della legalità né fa il suo scopo principale.
Le imprese e le famiglie hanno bisogno nel vivere quotidiano delle banche con le quali bisognerebbe avere un rapporto di fiducia e collaborazione ma con il cambio del sistema bancario il cliente ormai é considerato un numero che deve combaciare con un altro ma spesso non è così.
Sembra essere in un circuito vizioso da cui sarebbe difficile da uscire. Per rimanere a galla, salvare le proprie case o le imprese si farebbe di tutto ma spesso si peggiorerebbe la situazione rivolgendosi ad altri canali di credito che finiscono, se non si reagisce, a spogliarti anche della dignità.
Per prevenire questa “piaga sociale” – come é stata definita da Papa Francesco, Confedercontribuenti ha lanciato l’iniziativa a livello nazionale del #nousuratour. É possibile richiedere una tappa (info@confedercontribuenti.it) al fine di educare alla legalità e denuncia.
“Noi non pensiamo che tutte le banche siano usuraie, ogni caso va analizzato e studiato, vogliamo però tendere la mano alle imprese e alle famiglie in difficoltà dando il supporto giusto per capire le motivazioni della situazione debitoria e soprattutto in caso venga ravvisata qualche anomalia accompagnarlo sulla strada giusta della legalità e giustizia. Invito a mettersi in contatto con noi sia imprenditori che istituzioni per organizzare una tappa informativa del #nousuratour” – continua Finocchiaro.
Le vittime di usura a seguito della denuncia penale possono fare richiesta di accesso ad fondo di solidarietà istituito presso il Ministero dell’Interno. L’ organismo che esamina e delibera sulle domande di accesso ai benefici del Fondo di solidarietà è il Comitato di solidarietà per le vittime dell´estorsione e dell´usura che è composto da un rappresentante del ministero per lo Sviluppo economico e uno del ministero dell’Economia e delle finanze, da 3 membri designati dal CNEL (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro), 3 membri delle associazioni antiracket e antiusura e da un rappresentante della Consap (Concessionaria dei servizi assicurativi pubblici) senza diritto di voto. A presiedere tale organismo un Commissario Straordinario nominato dal Governo.
La sede del Commissario Straordinario è vacante da luglio 2016 e per tale motivo molti che hanno denunciato il reato di usura, richiedendo l’accesso al fondo per poter continuare la propria vita, sono con l’acqua alla gola e spesso con procedure esecutive alle costole.
Confedercontribuenti con il presidente nazionale Carmelo Finocchiaro e il vice presidente Alfredo Belluco nonché il coordinatore nazionale Antiusura e Antiracket Maurizio Ciaculli da mesi sollecitano tale nomina evidenziando la gravità di tale azione nonché la necessità di sburocratizzare
l’iter della denuncia e soprattutto quello risarcitorio.
L’attesa mette in serie difficoltà chi sceglie la legalità, pertanto Confedercontribuenti ha in programma a Roma il 15 dicembre p.v. la presentazione a tutte le forze Politiche di modifica alla legge antiusura nonché, in caso non venga ancora nominato sino a tale data, chiedere l’immediata nomina del commissario straordinario, già sollecitato più volte, al fine di garantire la giustizia e la vera libertà a chi ha scelto la legalità.
Risulta facile rilasciare dichiarazioni provocatorie che però stonano alle orecchie di chi ha giustamente denunciato ed attende giustizia.