Confedercontribuenti: le nuove modalità di blocco dei pagamenti dalla P.A. in presenza di debiti rappresenta la sordità della classe politica ai bisogni del paese.


A partire dal 1° marzo 2018 sono entrate  in vigore le nuove disposizioni previste dal comma 986 al 989 della Legge n. 205/2017 (Legge di Bilancio 2018) sul blocco dei pagamenti della PA in presenza di cartelle esattoriali, nate per essere in di contrasto all’evasione ma nei fatti rappresenterà il tramonto delle attività produttive.

Le pubbliche amministrazioni dovranno effettuare la verifica degli inadempimenti prima dell’erogazione del pagamento che già nei casi normali sono gravati da ritardi e cavilli burocratici.

Nel caso di cartelle esattoriali di importo pari almeno all’ammontare del pagamento dovuto dalla P.A. l’importo sarà pignorato dallo Stato, di modo da consentire all’Agenzia delle Entrate – Riscossione, di riscuotere la somma evasa. L’ importo che farà scattare i controlli con la legge di bilancio è stato ridotto da 10.000  a 5.000 euro. La Legge di Bilancio 2018 non ha soltanto ridotto la soglia di pagamento ma ha altresì previsto che, nel caso in cui l’esito del controllo preventivo dovesse esser positivo, i soggetti pubblici potranno sospendere il pagamento fino a 60 giorni.

“Molto spesso gli importi che sarebbero oggetto del blocco servono per il pagamento degli operai o forniture – interviene Carmelo Finocchiaro presidente nazionale di Confedercontribuenti – Non consentendo un rientro dei debiti equo come in questo caso o nella  rottamazione non si risolve il problema. E’ necessario che si metta in condizione il contribuente sia esso impresa o famiglia, soprattutto in questo periodo di crisi, di poter lavorare e al netto del necessario per vivere  onorare il debito”.

Confedercontribuenti ha in molte occasioni fatto presente questa problematica anche proponendo emendamenti durante la stesura della Legge di Bilancio che però sarebbero stati bocciati dalle forze politiche di governo ignorando le reali necessità del Paese.