ROMA – Un voto che si profila storico quello di oggi in Grecia. Un voto che potrebbe fare arrivare un segnale preciso di contrasto alle politiche dell’Unione. Un segnale verso le politiche dei tecnocrati e dei tedeschi. Un voto che potrebbe dire stop alle politiche orientate all’austerità e non ai bisogni dei suoi popoli. Se i risultati confermassero le percentuali rilevate prima del voto, in Grecia nascerebbe il primo governo della zona euro apertamente impegnato a cancellare le condizioni di austerità su cui si basa il programma di salvataggio del Paese, sostenuto dalla Ue. Nel programma elettorale di Tsipras ci sono il taglio del debito da trattare con l’Ue, l’aumento delle pensioni e degli stipendi, il taglio delle tasse: tutte misure che Syriza ritiene “emergenze umanitarie”, ma che sono l’opposto di quanto richiesto dalla Troika (Ue, Fmi, Bce) e per questo preoccupano le istituzioni europee e i guardiani del rigore.