Proposte Anticrisi: Confedercontribuenti queste alcune di quelle che presenteremo il 3 Aprile a PADOVA


 

CREDITO:

1)      Semplificazioni per l’accesso al Fondo centrale di garanzia PMI e modifica sostanziale della normativa sui Consorzi di garanzia fidi;

2)      Ristrutturazione automatica dei debiti per le imprese e le famiglie;

3)      Modifica del tasso soglia d’usura;

4)      Riforma del sistema di vigilanza Banca d’Italia;

5)      Inserimento nel codice civile del reato di usura bancaria;

RISCOSSIONE IMPOSTE E PRESSIONE FISCALE:

1)      Scioglimento di Equitalia e ritorno della riscossione agli enti impositori;

2)      Rateizzazioni per il rientro del debito FISCALE secondo piani non eccedenti il quinto del reddito;

3)      Abolizione degli studi di settore e ritorno alla determinazione analitica del reddito delle imprese;

4)      Riforma della giustizia tributaria e del giusto processo tributario;

5)      Abolizione del contributo unificato nei processi tributari per contribuenti con redditi fino a 45.000 euro lordi;

6)      Abolizione della norma sugli accertamenti fiscali“prima paghi” e poi ti difendi;

7)      Istituzione del credito imposta automatico per le nuove assunzioni;

8)      Abolizione delle accise IVA sui carburanti  introdotte per calamità o eventi eccezionali;

9)      Imprenditoria femminile: introduzione del credito d’imposta quinquennale;

10)   Riforma del DURC (documento di regolarità contributiva);

11)   Istituzione di un’unica autorità di controllo fiscale; (Nucleo misto permanente GDF-Agenzia Entrate);

12)   Sistema aliquote sulle imposte dirette e indirette 20-20-20 fino a redditi di €. 60.000,00;

13)   Tassazione con aliquota del 27% dei depositi giacenti in Svizzera;

 

LAVORI PUBBLICI E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE;

1)      Sblocco definitivo dei fondi CIPE e introduzione per legge di micro opere per le PMI;

2)      Deroga biennale al patto di stabilità per investimenti in opere pubbliche;

3)      Credito d’imposta su tutte le opere promosse in Finanza di progetto;

4)      Piano straordinario per il recupero dei centri storici e la valorizzazione dei beni culturali;

5)      Emissione dedicata di BOT per il pagamento immediato dei debiti della P.A. nei confronti delle imprese e sbocco disponibilità da parte della Cassa depositi e prestiti per le opere infrastrutturali;

6)      Divieto di costituzione da parte degli enti pubblici di società operative di natura commerciale, industriale o per la gestione dei servizi;

7)      Vendita entro tre anni di tutte le partecipate pubbliche;

8)      Allineamento di tutti i costi per energia e acqua alla media dei costi dell’Unione europea e attuazione concreta delle norme sulle liberalizzazioni;

 

RIFORMA ENTI PREPOSTI ALLO SVILUPPO E ALL’EXPORT;

1)      Scioglimento di Invitalia e SACE e costituzione di una società operativa unica per l’assistenza all’export delle aziende italiane e per l’insediamento delle imprese straniere in Italia;

2)      Abolizione delle Camere di Commercio e istituzione della sola sezione per l’export;

 

ZONE FRANCHE E FISCALITA’ DI VANTAGGIO;

La tassazione del reddito d’impresa è una delle leve competitive che già altri Paesi dell’Unione Europea hanno sfruttato in passato e che i nuovi Stati membri si accingono ad utilizzare proprio al fine di attrarre investimenti sul proprio territorio. E’ noto il caso dell’Irlanda, che fissò nel 1980 l’imposta sulle società al 10% (poi elevata al 12,5%) portando in 20 anni il reddito pro capite al 125% di quello medio europeo; ma bassa tassazione sul reddito d’impresa possono vantare anche Cipro (10%), Lituania e Lettonia (15%), Ungheria (18%), Polonia (19%).

Anche al di fuori dell’Europa, sono stati ottenuti risultati importanti in termini di sviluppo anche grazie all’utilizzo della leva fiscale.

E’ necessaria pertanto una fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno, al fine di costituire reali condizioni di attrattività fondate sulla totale automaticità e su procedure che minimizzino i rischi connessi a scelte discrezionali.

E’ necessario individuare un’ aliquota unica di vantaggio, concedendo alle aziende un credito di imposta da calcolare come differenza rispetto alla tassazione effettiva di riferimento. E’ dunque arrivare ad una tassazione che non ecceda il 18,5% quale aliquota ordinaria, con un ulteriore abbattimento di 5 punti percentuali per le grandi imprese nazionali e straniere che insediandosi nei territori meridionali si impegnano a non abbandonare l’insediamento stesso per un periodo di almeno 15 anni e prevedano un piano di formazione continua per la forza lavoro al fine anche della creazione di un indotto tecnologico. Inoltre va previsto per particolari zone dell’obiettivo 1 l’abbattimento quinquennale dell’IRAP dell’80% della base imponibile, fatto salvo quanto previsto in merito al credito d’imposta IRAP sull’incremento occupazionale, previsto dalla legislazione esistente.

TASSE LOCALI;

1)      Progressività dell’IMU sulla base del reddito familiare e d’impresa e abolizione sulla prima casa per redditi fino a 60.000,00 euro;

2)      Riforma della TARES e rimodulazione delle aliquote;