Il vice presidente di Confedercontribuenti invia al Parlamento e alla commissione sulle Banche una lettera d’accusa.
Il vice presidente di Confedercontribuenti Alfredo Belluco continua la sua battaglia in prima linea a favore delle vittime del sistema bancario inviando al Parlamento e alla commissione sulle Banche una lettera d’accusa sulla questione dell’usura.
Nella missiva sottolinea Belluco: – “La Banca d’Italia non è un soggetto terzo nella vicenda delle malefatte delle Banche: le responsabilità vanno ben aldilà della truffa con destrezza sul risparmio dei veneti e di circa 500 mila italiani. La Banca d’Italia è stata complice in usura dalla data di entrata in vigore della legge 108/1996. Con le proprie circolari, note ecc ecc ha favorito l’odioso reato di pericolo sociale, perseguibile d’ufficio. Ha permesso ad esempio che alcune voci di costo come la Commissione di Massimo Scoperto, non rientrassero nel calcolo, in netto contrasto con la legge. Una violazione sistematica del Codice Penale che si perpetua ancora oggi in quanto le disposizioni della Banca d’Italia permettono alle Banche di calcolare il tasso effettivo e globale sull’affidato e non sull’utilizzato”.
Belluco, da sempre in difesa dei risparmiatori veneti truffati dalle banche ricorda che “gli NPL- crediti deteriorati li spediremo al mittente, specialmente quelli frutto di finanziamenti “baciati”. Sono contestabili per tutta una serie di illeciti civili e penali, truffe contrattuali e anatocismo bancario vietato dalla legge, commissioni non dovute o non lecitamente pattuite e quindi illegittimamente incassate che portano in usura quasi tutti i rapporti bancari, con la conseguenza che il mutuo o finanziamento diventa gratuito (senza interessi)”.