All’ombra della pandemia nasceranno 116 milioni di bambini, di questi 365 mila in Italia: è la stima dell’Unicef calcolando nove mesi dalla dichiarazione del Covid-19 una pandemia globale, ossia dall’11 marzo scorso.
“Le neomamme e i neonati saranno accolti da realtà difficili, tra cui le misure di contenimento globali come l’isolamento e il coprifuoco, i centri sanitari sovraccaricati dagli sforzi di risposta, la carenza di forniture e di attrezzature e la mancanza di un numero sufficiente di assistenti al parto qualificati, dato che gli operatori sanitari, tra cui le ostetriche, sono stati riassegnati per curare i pazienti di Covid-19”, sottolinea il direttore di Unicef Italia, Francesco Samengo, in una nota in occasione della Festa della Mamma, riconosciuta a maggio in oltre 128 Paesi.
I paesi con il maggior numero di nascite previste nei 9 mesi dalla dichiarazione della pandemia sono: India (20,1 milioni), Cina (13,5 milioni), Nigeria (6,4 milioni), Pakistan (5 milioni) e Indonesia (4 milioni).
La maggior parte di questi Paesi aveva alti tassi di mortalità neonatale anche prima della pandemia e potrebbe vedere questi livelli aumentare con gli effetti del Covid-19. Anche i Paesi più ricchi sono colpiti dalla crisi.
Negli Stati Uniti, sesto Paese per numero di nascite previste, si prevede che tra l’11 marzo e il 16 dicembre nasceranno oltre 3,3 milioni di bambini.
A New York, le autorità stanno cercando centri di parto alternativi, poiché molte donne in stato di gravidanza sono preoccupate di partorire negli ospedali.
Vedi: Con la quarantena in arrivo 116 milioni di neonati
Fonte: estero agi