di Ettore Minniti
Negli anni Settanta/Settanta era in auge l’acquisto tramite il catalogo Postalmarket che nasce da un’idea dell’imprenditrice milanese Anna Bonomi Bolchini che decise di importare in Italia in modello statunitense di vendita per corrispondenza. L’intuizione fu a dir poco geniale. Un catalogo distribuito in tutte le edicole, tanti prodotti di abbigliamento e per la casa tra cui scegliere e una rete di distribuzione capillare. La ricetta per il successo funzionò immediatamente e, di anno in anno, Postalmarket crebbe in maniera esponenziale. Il contesto in cui il catalogo ebbe tale successo era quello dell’Italia del boom economico.
Oggi, con l’avvento di Internet l’acquisto, prediletto dalla maggior parte dei consumatori, si fa on line. A farla da padrone il colosso americano Amazon che ha creato un nuovo modo di comprare. Nel primo trimestre del 2021, il gigante dell’e-commerce chiude con 8,1 miliardi di utile e con un aumento di fatturato del 44% pari a 108 miliardi di euro. Complessivamente la piattaforma vende oltre 12 milioni di prodotti senza considerare i libri, il vino ed i servizi. Possiede 310 milioni di utenti attivi di cui 90 milioni di clienti Prime.
Jeffrey Preston Bezos, nato Jorgensen, un imprenditore statunitense, è il fondatore e presidente di Amazon. Bezos ha azzeccato il periodo storico giusto per poter lanciare la sua piattaforma e attraverso le migliori strategie di marketing ha cambiato il nostro modo di consumare.
Ormai da alcuni anni, la tendenza del commercio elettronico è sempre più positiva, sempre più persone in Italia, si informano e acquistano prodotti e/o servizi direttamente online, e di conseguenza stanno nascendo tantissimi negozi online di piccole/medie e grandi dimensioni che offrono i generi più disparati, dai prodotti di nicchia a quelli di larghissimo consumo (cellulari, pc, abbigliamento ecc.) a prezzi più o meno convenienti.
Ci si chiede perché sempre più consumatori comprano online? Per la varietà dei prodotti, la comodità di scegliere e la facilità di acquisto con il pc di casa. Non ultimo la convenienza, generalmente le aziende che operano prevalentemente online, hanno costi di gestione molto inferiori rispetto ai tradizionali negozi (meno magazzino, meno personale, meno spese in genere), si può scegliere tra i prodotti più convenienti. In tempi di emergenza pandemica, si evitano luoghi affollati e la fila alle casse.
Acquistare online è oggi una consuetudine per molti consumatori, un’alternativa concreta ed efficace al classico shopping nel punto vendita fisico.
Superata la diffidenza e le perplessità della transizione online, gli acquirenti hanno ben chiaro che comprare online offre dei benefici che il negozio fisico non può dare.
Ma ci sono anche risvolti negativi. Ad esempio, per il mondo femminile rappresenta un limite l’impossibilità di vedere e provare fisicamente il capo d’abbigliamento. Non sempre si possono acquistare prodotti di valore come i preziosi e le auto. A tutto ciò si deve aggiungere le difficoltà nel poter restituire la merce che non soddisfa. Non ultimo, ma non meno importante, quel rapporto empatico che si crea con il commesso prima dell’acquisto di un oggetto in un negozio tradizionale.
Le aziende più tecnologiche per ovviare a tutto ciò hanno implementato, negli ultimi anni, le tecniche basate sul Social Media Marketing, stabilendo un rapporto forte, diretto e duraturo con i suoi clienti attuali.
In questo ambito soffrono le PMI: “La concorrenza che cresce, l’offerta di qualsiasi bene che supera ogni domanda, la difficoltà di prevedere le richieste del cliente, i margini sempre più ridotti”. Forse è arrivato il momento che le aziende più che contrastare gli acquisti online, rivedano anch’essi la loro strategia di vendita e di marketing, con tutto il potenziale che offre Internet, provvedendo ad affiancare un eCommerce, utilizzare al meglio i media sociali e gli strumenti di web marketing, utilizzare la presenza online per migliorare le vendite tradizionali.
Il futuro naturalmente è ancora tutto da scrivere.