Commercio: supermercati in sciopero alla vigilia di Pasqua


Supermercati in sciopero alla vigilia di Pasqua. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato domani una giornata di stop nazionale in seguito alla rottura del tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale della Distribuzione moderna organizzata, scaduto nel 2019 e atteso da oltre 240mila lavoratrici e lavoratori dipendenti dalle imprese associate a Federdistribuzione.
I sindacati stigmatizzano a gran voce “l’insofferenza di Federdistribuzione verso i contratti”, e, si legge in una nota, hanno proclamato una giornata di sciopero nazionale che sarà “attuato mediante l’astensione dal lavoro per l’intero turno di lavoro”. Alla base della mobilitazione “l’irresponsabilità di Federdistribuzione” nel presentare “svariate richieste finalizzate a sabotare diritti e garanzie attualmente contenute con Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e che le lavoratrici e i lavoratori della distribuzione commerciale hanno raggiunto a costo di sacrifici e di lotte nel corso degli ultimi decenni”.
L’associazione imprenditoriale parla di “rottura unilaterale della trattativa sul rinnovo del contratto” da parte delle organizzazioni sindacali e “giudica immotivata e irresponsabile la proclamazione di una giornata di sciopero”. “Federdistribuzione – spiega l’associazione delle imprese in una nota – non ha fatto mai mancare la disponibilità alla trattativa nelle diverse fasi che si sono succedute nei mesi precedenti e nel corso dell’ultimo incontro del 26 e 27 marzo ha dato disponibilità a riconoscere gli aumenti salariali espressamente richiesti dalle Organizzazioni Sindacali, avendo sempre messo al primo punto l’importanza di tutelare i lavoratori insieme alla necessaria sostenibilità per le imprese”. “Malgrado il rifiuto delle organizzazioni sindacali di rinnovare il contratto collettivo nazionale – sottolinea ancora – le imprese aderenti a Federdistribuzione hanno quindi deciso di riconoscere ai propri lavoratori un aumento di 70 euro lordi (riparametrati al IV livello) a decorrere dal prossimo mese di aprile a titolo di anticipo sui futuri aumenti contrattuali, mantenendo l’auspicio che le organizzazioni sindacali possano tornare quanto prima al tavolo negoziale con l’obiettivo comune di giungere al rinnovo contrattuale”. Nel dettaglio, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs puntano il dito contro “l’introduzione di una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata (oltre i 24 mesi); lo smembramento del sistema di classificazione del personale con l’attribuzione dell’addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita a mansioni inferiori quali il pulimento di aree di vendita e servizi (come illegittimamente fanno alcune aziende associate a Federdistribuzione)”. E ancora, la protesta è contro “l’azzeramento di ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali complessi; la creazione di una nuova mansione adibita alla movimentazione delle merci trascinandola verso il quinto livello e svuotando l’attuale previsione al quarto livello, al solo fine di far risparmiare le imprese sulla pelle dei lavoratori”.
Inoltre non è stata data alcuna disponibilità alle richieste di parte sindacale di trattare il tema ‘Appalti e terziarizzazioni’ e ‘franchising’. “Pretese irrealistiche” per i sindacati, “finalizzate unicamente a far naufragare una già complessa negoziazione”, a dimostrazione della “ritrosia patologica” di Federdistribuzione “a dare il giusto riconoscimento in termini economici ai dipendenti delle aziende sue associate”.
“Contro l’atteggiamento arrogante di Federdistribuzione – conclude la nota unitaria – occorre mobilitarsi”.
Previsti presidi dei lavoratori, flash mob nei punti vendita delle imprese più rappresentative di ciascuna provincia del Paese e manifestazioni estemporanee a livello territoriale. (AGI)

RED