Come valorizzare l’enogastronomia?


Il blog “Economia del gusto” di Gianandrea Abbascià

È di pochi giorni fa la notizia che ha visto il Piemonte ricevere l’oscar del turismo enogastronomico, in occasione della sesta edizione di “Italia Destinazione Digitale”. Economia del Gusto non vuole solo sottolineare l’importanza economica del turismo ma anche quella del Gusto e allora oggi parte da qui, dal riconoscimento che il Piemonte ha ottenuto, proprio perché è determinante rilevare come il turismo non può non essere considerato un “concetto” innestato in un più complesso puzzle dove, in questo caso specifico, ad esempio, la tessera dell’enogastronomia ne diviene valenza strategica. Nel recente passato di Piemonte e turismo se ne era parlato proprio qui su Economia del Gusto.

In tema turismo, creare Valore per il proprio territorio è fondamentale perché da lì ne derivano investimenti, posti di lavoro, maggior efficienza delle infrastrutture e ne consegue una crescita della qualità dell’offerta in ottica soprattutto di valorizzazione della catena di produzione dei prodotti tipici, e a tutto quanto ad essi collegato. Si rileva sempre più di frequente il fatto che il turista desidera vivere la sua vacanza vivendo un’esperienza completa, e non banale, immergendosi nel territorio visitato, per portare a casa il piacevole ricordo.

Tutto ciò potrebbe apparire facile e scontato, ma in realtà ne determina un complesso meccanismo che certamente necessita di uno strutturato coordinamento delle politiche da adottare, sia a livello locale ma anche a livello nazionale. Talvolta ci si trova in uno specifico territorio ma non si ha la piena consapevolezza di ciò che il territorio, nel suo insieme, offre. Ci si affida sempre più a ricerche randomiche, consigli a chi in quel posto è già stato, al proprietario della struttura ricettiva presso cui si soggiorna.

Ogni territorio presenta sue particolarità e specifici percorsi enogastronomici: l’Italia ne offre davvero tanti, visto l’enorme patrimonio gastronomico fatto di tradizioni. Il cibo quindi, in primis, assume un ruolo chiave, principale “titolare” di cultura e dei valori legati ad un territorio. È evidente ormai che sempre più le scelte sono fatte in funzione di ciò che un territorio offre, non solo in termini di servizi ma soprattutto proprio delle tipicità locali, della sua storia e delle tradizioni. Ogni singola regione, comune o borgo ha la sua storia da raccontare e il principale strumento di cui si dispone per farlo sono proprio i prodotti locali, le tradizioni, il modo con cui la nonna li preparava. E tutto ciò al turista piace, lo apprezza e lo ricerca sempre più.

Il turismo enogastronomico vale diversi miliardi di euro e non può che rappresentare il sigillo del Made in Italy.

Per gli appassionati, con un rimando in apertura, segnalo che a settembre 2022 si terrà proprio in Piemonte la sesta Conferenza mondiale del turismo enologico, evento promosso da UNWTO, l’organizzazione del turismo delle Nazioni Unite (qui una lettura annessa all’UNWTO).

Fonte: StartMagazine