Come va fatta la sanificazione, secondo gli esperti


La sanificazione dei luoghi di lavoro sarà la nuova sfida da affrontare con le progressive riaperture previste dalla Fase 2. Sanificazione che si deve sviluppare per sconfiggere il coronavirus, spiegano gli esperti, in due tipologie di intervento di disinfezione: la prima con deterdisinfettante cloroderivato per sanificare tutte le superfici da contatto come scrivanie, tastiere, telefoni, pc, maniglie e un’altra con perossido di idrogeno nebulizzato, per disinfettare anche le altre superfici dell’ufficio. “Sanificare – dice Luca Discardi, Direttore Filiale Nord Ovest di Dussmann Service, aziende del settore con sede in Germania ma attiva anche in Italia – significa attivare tutte quelle procedure volte a eliminare qualsiasi agente contaminante che la normale attività di pulizia non riesce a rimuovere.

Attraverso l’impiego di agenti chimici, la sanificazione ha lo scopo di riportare il carico microbico entro standard di igiene accettabili, che dipendono dalla destinazione dall’utilizzo dei locali. La disinfezione, invece, e’ un passaggio ancora piu’ approfondito e consiste nell’utilizzo di agenti disinfettanti di natura chimica o fisica in grado di ridurre il carico microbiologico sulle superfici da trattare. Dunque la disinfezione ha lo scopo di distruggere i microrganismi patogeni. Conoscere e applicare correttamente le procedure significa garantire la salubrita’ dei locali trattati”.

Secondo Discardi la frequenza con cui queste operazioni vanno fatte “e’ variabile sulla scorta dell’utilizzo effettivo delle aree di frequentazione: l’esperienza Covid ci sta dimostrando, ad esempio, che aree di rischio normalmente definite basse come gli spazi, le aree di attesa dell’utenza, gli sportelli, o i servizi igienici, in realta’ sono oggi gli ambienti che hanno bisogno di una maggiore frequenza di sanificazione”. Altro discorso per quanto riguarda gli ospedali dove “vi e’ una particolare attenzione alle aree ad alta frequentazione o alla presenza di malati Covid, attraverso l’utilizzo di prodotti a una concentrazione piu’ elevata e di protocolli particolari.

Degenza, uffici, ambulatori, e servizi igienici vengono disinfettati con deterdisinfettante cloroderivato normalmente a 1040ppm, per le aree comuni e le superfici high touch vengono impiegati deterdisinfettante cloroderivato e detersinfettante spray a base alcolica-fenolica. Al termine di ciascuna operazione viene utilizzato l’atomizzatore elettrostatico con perossido di idrogeno 1%. Una menzione a parte per le attivita’ di movimentazione pazienti infetti: in questo caso la concentrazione di prodotto viene accordata con le direzioni sanitarie.

 Regole diverse anche per quanto riguarda i mezzi di trasporto dove la disinfezione “segue un protocollo particolare in quanto, facendo l’esempio dei treni, le carrozze vengono decontaminate anche durante il viaggio e il materiale rotabile viene disinfettato in ingresso, in uscita e ogni 48 ore come attivita’ di mantenimento. Vengono utilizzati deterdisinfettanti cloroderivato, deterdisinfettante a base alcolica-fenolica e perossido di idrogeno in diverse concentrazioni. Anche in questo caso grandi protagonisti i dispositivi medici per la disinfezione a saturazione e l’atomizzatore elettrostatico”.

Per garantire poi la sicurezza di collaboratori e degli ambienti sanificati, “sono necessari tutti i DPI e i kit composti da panni monouso, panni in microfibra e mop monouso. Noi abbiamo anche introdotto l’utilizzo di macchinari di ultima generazione, impiegati in funzione delle caratteristiche degli ambienti da trattare, ovvero: Dispositivo medico per disinfezione a saturazione grazie al quale il disinfettante viene trasformato tramite micro-nebulizzazione in “nebbia secca” che e’ in grado di diffondersi per saturazione in modo uniforme in un ambiente chiuso permettendo di raggiungere qualsiasi superficie libera al suo interno”.

E ancora, atomizzatore elettrostatico “in grado di dividere qualsiasi soluzione acquosa in tante goccioline caricate elettricamente che si diffondono con elevata mobilita’, distribuendosi in maniera uniforme su tutte le superfici solide con un effetto avvolgente. L’utilizzo della tecnologia elettrostatica risulta molto efficace nella disinfezione di superfici complesse ed oggetti tridimensionali”. Discorso a parte bper quanto riguarda l’ecosostenibiliuta’ dei prodotti utilizzati nella disinfezione. “Il deterdisinfettante cloroderivato e il deterdisinfettante a base alcolica-fenolica impiegati sono compatibili con quanto previsto dai Criteri Ambientali Minimi stabiliti dal Ministero dell’Ambiente, inoltre grazie all’impiego di macchinari e attrezzature di ultima generazione e’ possibile dosare i prodotti in maniera consapevole”. 

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Fonte: cronaca agi