Come stanno andando le consultazioni al Quirinale


AGI – Poche novità ma qualche segnale. La mattina del secondo giorno di consultazioni non riserva grandi sorprese in termini di sostegno numerico a un eventuale nuovo governo Conte, ma dalle parole dei capigruppo e dei rappresentanti delle diverse componenti consultati stamane al Quirinale, emergono alcune sfumature che saranno utili al presidente della Repubblica per comporre il puzzle impazzito della crisi dopo quasi due mesi di fibrillazioni di maggioranza e le dimissioni del premier.

Mattarella sta procedendo in modo capillare, quasi geometrico, chiedendo ai singoli gruppi che si alternano tra il salone del Bronzino e il salone degli arazzi di Lille quali sono le loro intenzioni e quali i loro numeri. Le risposte che ha potuto verbalizzare finora erano ampiamente prevedibili.

Il gruppo delle Autonomie del Senato ha chiesto la conferma dell’attuale inquilino di palazzo Chigi, considerando il Conte ter il “punto di equilibrio” possibile. Sarebbe “la soluzione più semplice” spiega Julia Unterberger perché “se si cerca un’altra figura di presidente non so come reagiscono i diversi partiti e se tre partiti grandi preferiscono questo nome mi sembra che si debba lavorare in questa direzione”.

Loredana De Petris, che guida il gruppo Misto-Leu del Senato, propone senza mezzi termini un Conte ter, si dice preoccupata dall’irresponsabilità di chi ha aperto la crisi ora ma pur dando un giudizio “abbastanza critico” su Iv non estende tale critica anche ai singoli senatori del partito.

Nessuna apertura a Conte invece da parte di +Europa e Azione, che guidati da Emma Bonino hanno chiesto invece che si passi a un governo sostenuto da una “maggioranza più ampia e pari a quella che nella Commissione Ue sostiene Ursula von der Leyen”. Tutto a favore di un Conte ter il gruppo Misto della Camera, sia per la componente Maie che per quella Autonomie.

Anche Bruno Tabacci, che spiega come Centro democratico esprima 15 parlamentari, sostiene che “un reincarico a Conte ci sembra necessario perché è l’unico punto di equilibrio possibile in questa legislatura”. Ultimi a entrare al Quirinale i rappresentanti del neonato gruppo Europeisti-Maie-Cd. Ricardo Merlo assicura che “il dialogo per allargare la maggioranza continua”, che l’unica soluzione è il Conte ter ma usa tutta la cautela del caso per quanto riguarda i possibili alleati di Iv: “Non vogliamo sostituire nessuno”.

Insomma, mentre si attende che salgano Leu e il Pd, mentre gli occhi di tutti sono puntati sulla delegazione di Iv, guidata da Matteo Renzi, che entrerà nei saloni del Quirinale alle 17,30, la cautela è massima. Nessuno dell’attuale maggioranza per ora ha chiuso le porte a Italia viva, anzi si usano tutti i mezzi retorici per evitare un irrigidimento definitivo.

Quel che ancora manca è una distensione tra i due antipodi di questa crisi, Conte e Renzi, che non hanno finora mostrato l’intenzione di riallacciare un dialogo diretto. Il tempo è poco, le consultazioni termineranno venerdì sera, poi il Presidente trarrà le sue prime conclusioni, sapendo che la crisi non si può trascinare ancora troppo. 

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Fonte: politica agi