Come Spagna e Grecia si attrezzano per far ripartire il turismo 


Spagna e Grecia, paesi turistici per eccellenza, si rimboccano le maniche e cercano di correre ai ripari per recuperare terreno nella corsa verso la stagione estiva e non rinunciare a una quota tanto importante della loro ricchezza.

Pur in assenza, al momento, di decisioni europee sui viaggi fra diversi paesi, il ministro del Turismo di Atene ha incoraggiato gli stranieri: “I viaggiatori saranno i benvenuti in Grecia quest’estate, anche se  naturalmente prenderemo precauzioni sul modo di viaggiare e sulle condizioni di soggiorno. Si applicheranno le regole di distanziamento sociale” La Grecia, ha ricordato il ministro, ha accolto turisti da “piu’ di 50 anni” e vuole “continuare a mostrare l’ospitalita’ per la quale siamo molto famosi”. 

In Spagna si parte dal prossimo 11 maggio, con la riapertura graduale di bar, hotel e ristoranti. E gli operatori annunciano già le misure anti-contagio.

Distanza di sicurezza sulle spiagge, tamponi rapidi all’ingresso degli hotel, ristoranti con nuovo assetto ma no al plexiglass: il quarto Paese più colpito dal Covid-19  è  anche la seconda meta turistica al mondo e si sta facendo di tutto per salvare la stagione estiva e rassicurare i turisti sui rischi legati all’epidemia. “Stiamo provando a essere i più igienici e sicuri possibile”, ha dichiarato Daniel Barbero, responsabile del turismo per la località balneare andalusa di Almunecar.

 La riapertura del turismo è cruciale per l’economia nazionale: il settore, che rappresenta il 12% del Pil e il 13% dell’occupazione, potrebbe perdere fino al 60% del suo fatturato annuo, secondo l’organizzazione dei datori di lavoro Exceltur. Per rassicurare i turisti, gli imprenditori stanno moltiplicando le proposte, anche per compensare i piani del governo che, a loro dire, risultano ancora vaghi. 

Ad Almunecar, che vuole essere una sorta di città pilota, i club per le immersioni stanno lavorando a uno specifico protocollo per evitare i contagi con attrezzature che si passano di bocca in bocca. La città, inoltre, propone “controlli della polizia municipale e della protezione civile per i flussi verso le spiagge”, come spiega sempre Barbero. 

Vicino a Valencia, a Gandia, si pensa di reclutare bagnanti perché loro stessi controllino il rispetto della distanza di almeno due metri l’uno dall’altro. L’accesso ad alcune spiagge, inoltre, potrebbe essere vietato ai bambini in determinati momenti della giornata, per evitare l’incontro con gli anziani, la categoria più vulnerabile. Nessuno qui, però, pensa a erigere barriere fisiche. “Non possiamo delimitare uno spazio aperto con la plastica”, ha spiegato Vincent Mascarell, responsabile del turismo al Comune di Gandia, dove verranno anche installati distributori di gel disinfettante vicino alle spiagge.    

Le attività di ristorazione, intanto, lavorano alla loro riorganizzazione sulla base delle nuove esigenze di distanziamento, ma senza pensare a costosi pannelli di separazione. “Dovremo dimezzare i coperti”, afferma Jose Manuel Navarro, presidente dell’associazione albergatori di Gandia, dove per compensare il calo del fatturato di bar e ristoranti il municipio autorizzerà l’estensione degli spazi per tavolini sui marciapiedi.

Menù digitalizzati da visualizzare su un laptop, inoltre, impediranno rischiosi passaggi di mano in mano. Con ogni probabilità si dirù addio, per un po’, all’abitudione del ‘compartir’ (condividere il cibo) alla base di tradizioni come tapas e paella: secondo Mascarell, si privilegeranno le porzioni individuali.

Il rafforzamento delle norme igieniche sarà alla base della riapertura degli hotel, in particolare a Madrid, il più grande focolaio del Paese, dove si sta lavorando al lancio dell’etichetta ‘hotel senza Covid’. Negli alberghi della catena RoomMate, il cliente verrà accolto da zerbini impregnati di candeggina per disinfettare le suole delle scarpe e le rotelle delle valigie, per poi essere sottoposto al rilevamento della temperatura corporea. Ogni cliente, poi, riceverà una mascherina, del gel disinfettante e dei guanti. Il Vp Hotel Plaza de Espana, al centro della capitale, imporrà invece un tampone rapido di Covid-19 al suo ingresso. “Se il cliente risulta positivo, verrà isolato in una stanza prima di avvisare le autorità sanitarie”, spiega il direttore del gruppo Javier Perez, aggiungendo di aver investito 120 mila euro in macchinari a raggi ultravioletti per garantire una perfetta santificazione degli ambienti. 

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Fonte: economia agi