L’obbligo di restare a casa durante il lockdown ha stravolto la quotidianità degli italiani e ha avuto un forte impatto sulla loro giornata e sul loro modo di passare il tempo. Il primo effetto è stato quello di ripiegare sulle attività possibili all’interno delle mura domestiche – senza rinunciare alla creatività – e di cogliere questa occasione per fare sperimentazioni e dedicarsi a quanto rimandato da tempo. Lo rileva l’Istat nel report ‘Fase 1: le giornate in casa durante il lockdown, 5 aprile-21 aprile 2020‘.
I figli
La cura dei figli occupa il 7,9% dei cittadini, con minime differenze tra uomini e donne. Questo dato riportato alla popolazione che ha figli consente di evidenziare come questo tipo di attività sia stato molto impegnativo in quanto svolto dall’85,9% della popolazione con figli tra 0 e 14 anni. Questa, tra l’altro, è stata indicata più frequentemente delle altre come l’ attività cui è stato dedicato più tempo rispetto alla situazione pre-Covid: 67,2% di chi l’ha svolta. Solo per il 29,5% delle persone il tempo in questo ambito non è variato.
La tv
Passando a considerare le attività di tempo libero, quella che ha coinvolto il maggior numero di cittadini riguarda l’uso dei mezzi e dispositivi (93,6%) che, nella fase 1, sono stati un indispensabile canale di aggiornamento sull’evoluzione della situazione oltre che di intrattenimento. La Tv, vista dal 92% dei cittadini, si conferma la compagna di viaggio soprattutto nei momenti più difficili e per le categorie più vulnerabili: i livelli i più elevati si sono osservati tra la popolazione anziana di 65 anni e più che, nella quasi totalità dei casi, ha fruito di questo mezzo di comunicazione (96,2% dei casi).
Tra coloro che ne hanno fruito nel corso della giornata, quasi uno su due (45,9%) ha dedicato più tempo del solito alla fruizione del mezzo televisivo. Sono soprattutto i giovani fino a 34 anni e le persone nelle classi di età centrali ad avere visto la TV in misura maggiore rispetto al periodo precedente: 53,2% tra i 18 e i 34 anni e 50,1% tra i 35 e 54 anni. Il 22% circa ha ascoltato la radio, con livelli più elevati di ascolto tra le persone di età compresa tra 55 e 64 anni (27,1%).
Videochiamate e chat
L’altra attività di tempo libero più praticata sono stati i contatti sociali, ovviamente tramite i canali consentiti. Tre cittadini su quattro hanno curato le loro relazioni sociali come hanno potuto, in un momento in cui le visite e gli incontri a familiari e amici non erano consentiti. Il 62,9% ha sentito telefonicamente o tramite videochiamate i propri parenti: lo hanno fatto soprattutto le donne (68,4% rispetto al 57% degli uomini). Anche i rapporti con gli amici sono stati curati attraverso questi due canali: lo ha fatto un cittadino su due, senza significative differenze in base al genere. La cura dei rapporti sociali, come registrato per le attività di cura dei figli, fa registrare un diffuso incremento del tempo dedicato. Il 63,5% di chi ha sentito amici vi ha dedicato più tempo del solito. Analogamente il 59,6% di chi ha sentito i parenti ha dedicato a questa attività più tempo di quanto accadeva nel periodo precedente al lockdown.
La lettura
Al terzo posto tra le attività di tempo libero, si colloca la lettura cui si è dedicata il 62,6% della popolazione. Si tratta di persone che hanno dichiarato di aver trascorso parte della giornata leggendo libri, riviste, quotidiani o altro: sono più uomini (64,5%) che donne (60,8%). Il 39,7% ha letto libri, quotidiani o altro on line o su supporto digitale, il 34,6% su supporto cartaceo. Tra i lettori il 18,8% ha letto sia su supporto digitale sia cartaceo, il 44,7% solo online/digitale e, infine, il 36,6% solo su cartaceo. Sono stati soprattutto gli uomini ad avere preferito la lettura online/digitale (45% contro 34,8% di donne) mentre le donne hanno scelto più il supporto cartaceo (37,4% contro 31,6%).
In una giornata della fase 1, la lettura di libri ha interessato il 26,9% della popolazione di 18 anni e più, con una quota maggiore di donne (30,8%) rispetto agli uomini (22,7%). La maggioranza della popolazione si è dedicata alla lettura di libri cartacei, mentre la lettura su digitale ha riguardato il 7%. Differente la situazione per quanto riguarda la lettura dei quotidiani: quattro persone su 10 (40,9%) hanno letto almeno un quotidiano, circa un terzo della popolazione ha letto quotidiani on line, solo una persona su 10 quotidiani cartacei. La lettura di quotidiani ha riguardato più gli uomini (46,3%) delle donne (35,9%). Anche la lettura è una di quelle attività alle quali si è riusciti a dedicare più tempo durante il lockdown, sia online (46,7%) sia su carta (39,8%).
Vedi: Come hanno speso il tempo gli italiani in lockdown
Fonte: cronaca agi