Col trattore in tangenziale


Matteo Renzi

La reazione della politica alla protesta dei trattori è incredibile. E dimostra che i leader di oggi sono davvero molto più influencer che statisti. Fateci caso. A Bruxelles, la von der Leyen e la sua commissione per cinque anni hanno considerato l’European Green Deal una sorta di laica Bibbia intoccabile. C’è stato un furore mistico nel modo con il quale il verbo ambientalista è stato diffuso e adorato in Europa. Ed è stata una scelta che ha portato a perdere interi settori economici, cedendo quote di mercato a favore dei cinesi e degli indiani e tanti posti di lavoro. Sono bastati due trattori a Bruxelles e subito la von der Leyen ha fatto una mezza retromarcia. Delle due l’una: o i leader europei sbagliavano prima a insistere su alcune proposte sballate oppure hanno sbagliato adesso ad accontentare i manifestanti. Nell’uno e nell’altro caso spiace dover constatare che siamo governati anche a Bruxelles dalle logiche dell’algoritmo anziché dalla logica della politica. Peccato. L’Europa non ha ascoltato le voci di chi chiedeva di rinunciare all’ideologia in questo settore ma si è immediatamente fermata davanti ai trattori: un pessimo segnale. Se dici una cosa ragionando, non ti fila nessuno. Se protesti e fai i blocchi stradali sì. L’Europa degli influencer.
E in Italia la situazione è ancora più allucinante. La nostra Presidente del Consiglio ha nominato Ministro suo cognato. E suo cognato non è cattivo: è solo incapace. Voi direte: anche altri hanno fatto la stessa cosa, a Roma. Certo, Caligola ha fatto senatore un cavallo, la Meloni può pure fare Ministro un cognato. Ma se il cognato fa il Ministro peggio di come il cavallo faceva il senatore (perché almeno il cavallo non faceva danno) allora abbiamo un problema. Quando inizia la protesta Lollobrigida va al tg1. Nel senso che occupa gli studi RAI per collegarsi con la missione spaziale e promuovere la pasta italiana. I trattori sono ad Orte, Lollobrigida pensa a Marte: tutto normale, no?
E poi tra un’assunzione in più nello staff e un treno fermato a Ciampino il Cognato trova il tempo di lisciare il pelo alla protesta dei trattori. Poi pero qualcuno gli ricorda che ha aumentato 248 milioni di tasse per gli agricoltori. E lo dice, facendosi largo nelle sabbie mobili di una informazione paludata. Conclusione? I trattori italiani smettono di lamentarsi di Bruxelles e iniziano a lamentarsi della LOLLOTAX. E marciano su Roma: insomma Lollobrigida pur di dare segnali di antifascismo si organizza una marcia su Roma al contrario, contro il Governo Meloni. Gli influencer Meloni e cognato lisciano il pelo agli agricoltori ma alzano loro le tasse. Noi che non andiamo a coccolare chi protesta siamo quelli che le tasse le hanno abbassate. Se Giorgia Meloni vuole affrontare sul serio le questioni dell’agricoltura, deve fare una sola cosa: mandare a casa suo Cognato, (la sorella se ne farà una ragione) e scegliere come ministro una persona competente. Col trattore in tangenziale gli agricoltori vogliono andare a comandare?
Se ci riusciranno sarà solo grazie a questi aspiranti influencer incapaci di fare politica e posseduti dall’ansia del consenso.