Clima: Mattarella, no imbonitori, transizione sia concreta


(dall’inviata Barbara Tedaldi) – La transizione energetica è una “urgenza”. Deve essere “pragmatica”, perché finora abbiamo affrontato il problema del cambiamento climatico in modo “inadeguato”, guardando a ricette del passato, con conseguenze “nefaste”, mentre solo una cooperazione fra stati e un’Europa dell’energia possono dare risultati concreti. Ma non ci si può fermare, servono “progressi decisivi”, basta “ritardi”. Sergio Mattarella interviene con Frank-Walter Steinmeier a un seminario sulla cooperazione tra Roma e Berlino per la transizione energetica nel terzo giorno di visita di Stato in Germania e mette in guardia da “ricette semplicistiche adatte solo agli imbonitori”.
Il dato di fatto “è sotto gli occhi di tutti”: le catastrofi naturali si susseguono, portano morte, distruzione e migrazioni anche per colpa dei “nostri ritardi”. L’assunto del Capo dello Stato è sempre lo stesso e taglia le ali alla demagogia: non esistono soluzioni facili per problemi complessi. Dunque sarebbe un errore proseguire nella contrapposizione tra transizione e sostenibilità economica perché le opposte ideologie non danno soluzioni esaustive, tantomeno negare la realtà di un clima mutato.
Steinmeier lo dice chiaro e tondo: “Dobbiamo perseguire un triplice obiettivo: decarbonizzare, preservando pero’ la nostra base industriale ed allo stesso tempo organizzare la transizione in modo da evitare sconvolgimenti sociali”. Mattarella utilizza quattro parole ben pesate: la transizione è urgente ma deve essere “concreta, pragmatica, sostenibile ed efficace”. Finora l’errore è stato “opporre artificiosamente fra loro le ragioni della gestione dell’esistente a quelle del futuro dei nostri figli e nipoti”. Ma anche “procedere in ordine sparso, con lo sguardo rivolto alle scoperte del passato, con risorse ordinarie, con strumenti obsoleti”. Serve invece “cooperazione tra Stati” con “risorse straordinarie” per fare “progressi decisivi”.
In questo “Germania e Italia insieme possono dare un esempio concreto di responsabilità e cooperazione” grazie alle loro eccellenze e alla volontà di affrancamento dal fossile salvaguardando le filiere industriali. L’obiettivo è unire i due sistemi paese, sul piano istituzionale ed industriale, per diventare “avanguardia nelle tecnologie di punta”, unendo dunque de-carbonizzazione dell’economia, diversificazione delle fonti energetiche, “con vantaggi per l’intero sistema produttivo”.
Replicando alle obiezioni dei negazionisti Mattarella spiega anche che “poco importa che il peso dell’Unione Europea sul piano dell’equilibrio ecologico globale sia minore di altri colossi industriali che si attardano, invece, contribuendo in modo decisivo all’inquinamento del pianeta”. Dobbiamo essere noi ad alzare l’asticella: “Le loro scelte appaiono fuori tempo ed è orgoglio dell’Europa proporsi di puntare al futuro”.
Dunque ora “l’Unione Europea è chiamata a compiere uno sforzo straordinario in questo settore”. La prossima Commissione avrà un commissario “alla transizione pulita, giusta, competitiva”. E la stessa sollecitazione viene dal Rapporto Draghi, che garantisce la solidità del nesso “decarbonizzazione-competitività”.
Il Rapporto mette in guardia “circa il rischio di fallimento per l’Europa senza un impegno coerente nelle politiche da mettere in atto”; serve allora procedere senza esistazioni, metendo in campo una “Unione dell’energia” come in passato tutto cominciò con la Ceca, la collaborazione in materia di acciaio e carbone. “Ricette semplicistiche per problemi complessi sono adatte agli imbonitori” ammonisce quindi il capo dello Stato.
Il Presidente, sempre accompagato da Steinmeier si sposta poi in battello, lungo il Reno, a Colonia. Una visita al Duomo, un passaggio in Comune per salutare la comunità italiana (“Il percorso di integrazione europea conferma l’importanza – per la creazione dell’identità europea – della circolazione delle persone, delle idee, della creatività e della cultura di cui sono portatrici” ha sottolineato), poi
un pranzo su invito del Ministro Presidente del Land Nordreno-Vestfalia Hendrik Wüst nel Giardino Botanico. Domani la visita si concluderà con una tappa italiana, a Marzabotto, in occasione delle celebrazioni per l’80° anniversario degli eccidi di Monte Sole. (AGI)
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