Clima: aumento record resistenza barriera corallina del Pacifico


La barriera corallina del Pacifico ha mostrato un aumento storico della resistenza climatica. Lo rivela lo studio condotto dall’Università di Newcastle, pubblicato su Nature Communications. Le barriere coralline ospitano livelli notevoli di biodiversità, ma devono anche affrontare un declino senza precedenti a causa delle ondate di calore marino e dei conseguenti eventi di sbiancamento e mortalità di massa dei coralli. Per persistere nell’ambito dei cambiamenti climatici, le comunità di coralli devono sopportare ondate di calore marino sempre più intense e frequenti. La velocità in cui le barriere sviluppano una naturale tolleranza termica e se questa può corrispondere al ritmo del riscaldamento degli oceani è rimasta in gran parte sconosciuta. Per colmare questa lacuna di conoscenza e offrire spunti per la futura resilienza delle comunità di corallo, il gruppo dell’Università di Newcastle ha analizzato gli eventi storici di sbiancamento di massa, concentrandosi sul caso di studio di Palau, un remoto sistema di barriera corallina del Pacifico. Le barriere coralline in questa parte dell’Oceano Pacifico si sono probabilmente adattate a temperature oceaniche più elevate, il che potrebbe ridurre gli impatti futuri dello sbiancamento dovuto ai cambiamenti climatici.

La ricerca ha dimostrato che vi sono possibili aumenti storici della tolleranza termica delle barriere coralline. I risultati rivelano come questa capacità potrebbe ridurre gli impatti futuri dello sbiancamento se le emissioni globali di carbonio venissero ridotte. Basandosi su decenni di osservazioni sul campo, gli scienziati hanno sviluppato possibili traiettorie future dello sbiancamento dei coralli per le barriere di Palau, ciascuna con un diverso tasso simulato di aumento della tolleranza termica, e hanno scoperto che, se la tolleranza termica dei coralli continuerà ad aumentare per tutto il ventunesimo secolo al tasso storico previsto dallo studio, vi è la possibilità di ridurre significativamente l’impatto dello sbiancamento con la riduzione delle emissioni di carbonio. Lo sbiancamento ad alta frequenza può essere completamente mitigato in alcune barriere coralline in scenari di emissioni medio basse in cui, ad esempio, vengono rispettati gli impegni dell’Accordo di Parigi. Tuttavia, tali impatti di sbiancamento sono inevitabili in scenari con emissioni elevate, in società che fanno affidamento sullo sviluppo alimentato dai combustibili fossili. “Il nostro studio indica la presenza di una resilienza ecologica ai cambiamenti climatici, ma evidenzia anche la necessità di rispettare gli impegni dell’Accordo di Parigi per preservare efficacemente le barriere coralline”, ha dichiarato Liam Lachs, autore principale dello studio, che fa parte del laboratorio Coralassist dell’Università di Newcastle.

“Abbiamo quantificato un aumento naturale della tolleranza termica dei coralli su scale temporali decadali, che può essere direttamente confrontato con il tasso di riscaldamento degli oceani”, ha continuato Lachs. “Se da un lato il nostro lavoro offre un barlume di speranza, dall’altro sottolinea la necessità di continuare ad agire sulla diminuzione delle emissioni di carbonio per mitigare i cambiamenti climatici e garantire un futuro a questi ecosistemi vitali”, ha precisato Lachs. “Sappiamo che le barriere coralline possono aumentare la loro tolleranza termica complessiva, nel corso del tempo, attraverso l’acclimatazione, l’adattamento genetico o i cambiamenti nella struttura della comunità, ma conosciamo molto poco sui ritmi con cui questo avviene”, ha aggiunto James Guest, coautore dello studio, e professore alla Scuola di Scienze Naturali e Ambientali dell’Università di Newcastle. “Questo studio utilizza i dati di un sistema di una remota barriera corallina del Pacifico e stima il tasso di aumento della tolleranza iniziato alla fine degli anni ’80”, ha spiegato Guest. “I risultati infondono speranza perché le barriere coralline possano tenere il passo con l’aumento delle temperature, ma solo se si interviene in modo deciso sui cambiamenti climatici”, ha proseguito Guest. “Questo studio mostra la possibilità che alcune barriere coralline diventino più resistenti alle future ondate di calore causate dai cambiamenti climatici”, ha dichiarato Simon Donner, professore presso l’Università della British Columbia, in Canada. “Questa resilienza, tuttavia, può anche avere un costo, in termini di riduzione della diversità e della crescita della barriera corallina; senza una forte riduzione delle emissioni di gas serra, nei prossimi due o tre decenni, le barriere coralline del Pacifico non forniranno più le risorse e la protezione dalle onde da cui le popolazioni del Pacifico dipendono da secoli”, ha sostenuto Donner. (AGI)
RED/MLD