Ciriani: se serve Aula aperta anche a Ferragosto

Il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani arriva a palazzo Chigi per Consiglio dei Ministri (Cdm), Roma, 20 aprile 2023. ANSA/ANGELO CARCONI


“C’è molto lavoro da sbrigare. Fino a un paio di settimane fa però i decreti erano quasi 10 poi abbiamo convertito Agricoltura e Coesione. Intanto, questa settimana puntiamo a concludere l’iter di altri tre che sono il provvedimento sulle liste di attesa, quello sulla casa del ministro Salvini e quello a cavallo tra Trasporti e Istruzione, due approvati dalla Camera e uno dal Senato. Tra fine luglio e agosto quindi ci occuperemo del Dl Infrastrutture, delle Materie critiche, del testo su Protezione civile e Campi flegrei, del decreto voluto dal ministro Carlo Nordio”. A tracciare il programma di lavoro di deputati e senatori prima della ferie estive è il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani in una intervista a Il Messaggero.
“Non c’è margine di errore – avverte – vanno necessariamente convertiti prima che il Parlamento chiuda per le vacanze. È la nostra priorità perché questi testi se scadono decadono non possono essere reiterati. Mi rendo conto che imponiamo al Parlamento un ritmo intenso, ma è il risultato dell’enorme lavoro svolto fino a questo momento”. Se serve si va in aula anche a Ferragosto? “Spero di no ma se serve sì. Senza voler punire nessuno o voler negare le vacanze ai parlamentari, non possiamo permetterci di non rispettare il nostro calendario”.
Quanto ai rilievi delle opposizionisu un eccesso di ricorso alla fiducia in Aula, Ciriani sottolinea che “si tratta di un problema strutturale che hanno avuto tutti i governi, dettato dall’assetto parlamentare. Tutti coloro che ci hanno preceduto hanno usato ampiamente decreti e fiducie, chi più chi meno, l’importante è non far mancare mai il dialogo. Personalmente essendo stato molte anni all’opposizione provo a mettermi nei loro panni e quando possibile sono il primo a spingere affinché non si faccia ricorso alla fiducia. Ad esempio sul dl Liste d’attesa abbiamo trovato un accordo per evitarla concordando una discussione leale senza ostruzionismi che servono a poco”. Inoltre, “così come teniamo un dialogo con le opposizioni chiediamo aiuto anche ai gruppi di maggioranza e di governo. Non bisogna esagerare con gli emendamenti specie se fuori tema. Il decreto è un’arma risolutiva che ha caratteristiche di necessità e urgenza, non può essere una legge omnibus ed è bene che lo capiscano tutti. Evitare assalti alla diligenza è gran parte del lavoro che svolgo ogni giorno”. (AGI)