Cio: corsa alla presidenza sport mondiale, Malagò candidabile


Un mese esatto per presentare la propria candidatura a presidente del Comitato Olimpico Internazionale (Cio). Entro il 15 settembre ogni membro del Cio che desideri candidarsi per le elezioni – si terranno nel corso della 143/esima Sessione del 18-21 marzo 2025 ad Atene – deve dichiarare la propria intenzione di candidarsi inviando una lettera al presidente del Cio. Il giorno seguente il Cio pubblicherà l’elenco definitivo dei candidati che potranno iniziare la loro campagna elettorale. L’attuale presidente del Cio, Thomas Bach ha già annunciato che non si ricandiderà per un terzo mandato. Ufficialmente la presidenza terminerà il 24 giugno 2025, dopo 4305 giorni a capo dello sport mondiale. Il 10 settembre del 2013, l’ex campione olimpico di scherma venne eletto successore del belga Jacques Rogge. La presidenza Bach è stata caratterizzata da diversi episodi e situazioni. Da sempre amico dell’Italia e del presidente del Coni, Giovanni Malagò, sotto la legislatura del dirigente tedesco sono stati assegnati i Giochi olimpici invernali del 2026 (Milano Cortina) e restano da assegnare quelli giovanili (under 18) del 2028. A livello internazionale, è stato il presidente che ha preso la decisione di posticipare di un anno le Olimpiadi (Tokyo 2020) a seguito della pandemia di Covid-19 che ha pesantemente coinvolto anche lo sport, che ha portato innovazioni nel movimento olimpico introducendo la squadra olimpica dei rifugiati e portando nuove discipline nel programma dei Giochi. Negli ultimi anni Bach, però, si è ritrovato in mezzo questioni difficili che hanno fatto scendere la sua credibilità. Bach sarà ricordato per essere stato il presidente che consentito l’esclusione della Russia come Nazione dalle Olimpiadi (dal 2016), prima per motivi di doping e successivamente per come ha gestito a livello sportivo l’operazione militare speciale di Mosca in Ucraina escludendo Russia e Bielorussia non solo da Parigi 2024 ma persino dal riconoscimento nel medagliere. C’è poi la questione aperta e non completamente chiara con l’Iba, la federazione internazionale di pugilato presieduta dal russo Umar Kremlev: una battaglia che ha avuto il clou proprio le settimane scorse alle Olimpiadi nella Vile Lumiere. Ci sarà poi da fare chiarezza in federazioni dove le giurie sono influenti nel risultato sportivo. Tutti temi decisamente caldi che dovranno essere presi in mano dal nuovo presidente del Cio con Bach che auspica possa essere una donna. Due le papabili, Kirsty Coventry, 40 anni dello Zimbabwe, due volte oro olimpico nel nuoto, e soprattutto l’attuale vicepresidente Nicole Hoevertsz, 60 anni di Aruba, con partecipazioni olimpiche nel nuoto artistico. Possibili candidati uomini sicuramente Juan Antonio Samaranch jr.,64 anni, spagnolo, membro Cio dal 2001, figlio di Juan Antonio Samaranch, presidentissimo del Cio dal 1980 al 2001 e deceduto nel 2010, e sposato con l’italiana Cristina Bigelli. Juan Antonio Samaranch jr. rappresenterebbe la continuità. Sembra ormai certa la candidature di Sir Sebastian Coe. “Ci sto riflettendo seriamente”, ha detto solo pochi giorni fa da Parigi il presidente di World Athletics, incarico che scadrà nel 2027. Coe, due volte campione olimpico dei 1500 metri, già presidente del comitato delle Olimpiadi di Londra 2012, sono nove anni che ha dimostrato ostilità nei confronti della Russia. Dopo pochi mesi dall’inizio della sua presidenza (2015), ha sospeso l’atletica russa senza mai riammetterla. Dalla primavera del 2022 è stato uno dei più duri nell’escludere russi e bielorussi dallo sport. Nell’ultimo periodo Coe è stato fortemente criticato per aver deciso di istituire un premio di 50.000 dollari ai vincitori degli ori olimpici dei Giochi di Parigi. C’è il nome anche del principe Feisal al Hussein di Giordania, 60 anni nel Cio dal 2010. Il prossimo mese sarà di riflessione per tanti dei membri Cio. Considerando che il suo futuro nel Coni ad oggi non è contemplato (l’attuale norma prevede un massimo di tre mandati e al momento non c’è intenzione di una modifica da parte del Governo), Giovanni Malagò è assolutamente candidabile ad una eventuale presidenza del Cio. L’attuale numero uno dello sport italiano, membro Cio dal 2019, 65 anni, romano, presidente della Fondazione Miliano Cortina 2026, inserito nel coordinamento delle Olimpiadi di Los Angeles 2028, a livello internazionale gode complessivamente di ottimi rapporti. La raffinata ‘Casa Italia’ a Parigi è stata visitata da migliaia di persone e anche da gran parte dei membri Cio. Lo stesso Malagò ha già fatto sapere che fino al termine del mandato di presidente del Coni non ha intenzione di ambire alla presidenza della Federcalcio (Figc) o a candidarsi per sindaco di Roma. “Io sono una persona seria, ho un mandato (Coni) che scade il 30 maggio del 2025, e per quale motivo uno dovrebbe lasciare visto il contesto e visto anche Milano Cortina per pensare di fare altre cose al di là delle ipotesi del sindaco piuttosto della Federcalcio”, ha detto ieri sera a ‘Zona Bianca’ su Rete4. Nel marzo del prossimo anno toccherà ai 111 membri del Cio ad eleggere un presidente che dovrà preservare lo spirito e le tradizioni olimpiche del passato assimilandole con lo sport del domani e le continue richiesta di rinnovamento, oltre che a capire come rintegrare Russia e Bielorussia. (AGI)
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