Il presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato che il Partito Comunista al potere sta pianificando e attuando “importanti” riforme, in vista di un conclave politico molto seguito che dovrebbe mettere la ripresa economica in cima all’agenda. La seconda economia mondiale è afflitta da una crisi del debito nel settore immobiliare, da consumi persistentemente bassi e da un’elevata disoccupazione giovanile.
In un discorso Xi ha affermato che i responsabili politici “stanno pianificando e attuando importanti misure per approfondire ulteriormente le riforme in modo globale”.
“Formeremo… un ambiente commerciale più orientato al mercato, legale e internazionale”, ha aggiunto. “La porta della Cina si aprirà sempre di più e non sarà mai chiusa”.
Quest’anno Xi ha promesso più volte una riforma significativa e il governo ha già adottato misure in settori chiave come quello immobiliare per cercare di risolvere le criticità. Ieri è stato annunciato che il ritardato Terzo Plenum – una riunione storicamente osservata per i segnali sulla direzione della politica economica – si terrà a Pechino a metà luglio. L ‘incontro chiave dei massimi funzionari, originariamente previsto per lo scorso autunno, è molto atteso nella speranza che possa risolvere l’incertezza che ha pesato sull’economia del Paese.
Il discorso di Xi nella sfarzosa Grande Sala del Popolo di Pechino, pronunciato di fronte a un pubblico internazionale di alto profilo, ha segnato il 70° anniversario di alcuni dei principi diplomatici fondamentali della Cina. I cinque principi della coesistenza pacifica comprendono il rispetto reciproco dell’integrità territoriale, la non aggressione reciproca, la non ingerenza negli affari interni, l’uguaglianza e la cooperazione per il mutuo vantaggio e la coesistenza pacifica.
Xi ha esaltato la Cina come forza per la pace globale, affermando che Pechino continuerà a svolgere “ruoli costruttivi” nei conflitti internazionali come Gaza e l’Ucraina. La Cina è stata criticata dagli alleati dell’Ucraina per non aver condannato l’invasione russa del 2022 e accusata di favorire Mosca. Pechino ribadisce di essere una parte neutrale. In Medio Oriente, la Cina sostiene da decenni una soluzione a due Stati per il conflitto israelo-palestinese.
Xi ha chiesto una maggiore cooperazione tra la Cina e i Paesi in via di sviluppo. “Impegnarsi in pratiche di disaccoppiamento da piccoli cantieri e alte mura significa andare contro la corrente della storia”, ha detto Xi. “Non farà altro che danneggiare gli interessi comuni della comunità internazionale”. (AGI)