Cina: cresce attività manifatturiera, prima volta in 6 mesi


L’attività manifatturiera in Cina è cresciuta per la prima volta in sei mesi a marzo: l’indice è salito a 50,8, in aumento rispetto al 49,1 del mese precedente. Questo indicatore se presenta un valore superiore a 50 segnala un’espansione dell’attività industriale, mentre al di sotto di questa soglia significa che l’attività industriale si sta contraendo. L’ultima volta che il PMI mensile fu positivo risale al mese di settembre. Il dato inoltre supera le aspettative degli analisti, che stimavano un 50,1 e rappresenta un segnale di speranza per Pechino, che non riesce a rilanciare la crescita della seconda economia mondiale dopo la revoca delle misure restrittive anti-Covid alla fine del 2022. L’attesa ripresa è stata frenata da numerosi ostacoli, come la crisi del settore immobiliare, l’elevata disoccupazione giovanile e la bassa domanda interna ed esterna. La Cina ha chiuso il 2023 con una crescita del prodotto interno lordo del 5,2%. Alcuni economisti ritengono che questo dato sia troppo ottimistico, ma è comunque uno dei peggiori degli ultimi decenni, a parte gli anni della pandemia.
Il PMI non manifatturiero ufficiale, che comprende i servizi e le costruzioni, è salito a 53 dal 51,4 di febbraio, segnando la lettura più alta da settembre. Il PMI composito ufficiale ha invece segnato 52,7 punti. Poche settimane fa, il premier Li Qiang ha annunciato un ambizioso obiettivo di crescita economica per il 2024, pari a circa il 5%, in occasione della riunione annuale dell’Assemblea nazionale del popolo, il parlamento cinese. Ma gli analisti sostengono che i responsabili politici dovranno fornire molti più stimoli per raggiungere tale obiettivo. (AGI)

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