«La fraternità è il fondamento per cui sono stati creati gli uomini affinché non stessero ognuno per i fatti propri e questo vale per ogni religione. Accanto a questa parola ce ne sono altre come altruismo, visione degli altri, visione complessiva del mondo, rifiuto di coltivare solo il proprio orto. Oggi il senso della fraternità è inversamente proporzionale al senso del sopravvivere». È la riflessione di Roberto Vecchioni, al quale Famiglia Cristiana dedica la copertina del numero in edicola e in parrocchia da giovedì 9 maggio, che nel prossimo weekend parteciperà, insieme a diversi altri artisti e alcuni Premi Nobel per la pace, a #BeHuman, il Meeting mondiale dell’11 maggio sulla Fraternità umana organizzato dalla Fondazione vaticana “Fratelli tutti” per riflettere sull’omonima enciclica che papa Francesco firmò nel 2020 sulla tomba di San Francesco d’Assisi.
Il “prof” e cantautore, in una lunga intervista al settimanale, racconta la sua vita, il suo ultimo libro Tra il silenzio e il tuono (Einaudi) dove immagina di dialogare con un nonno, la seconda “giovinezza” che sta vivendo a 80 anni come cantautore con un lungo tour nei teatri italiani, il dolore per la morte del figlio avvenuta un anno fa e, soprattutto, l’invito, «totalmente inaspettato» da parte del Papa a partecipare all’incontro sulla fraternità. «La fraternità è il fondamento per cui sono stati creati gli uomini affinché non stessero ognuno per i fatti propri e questo vale per ogni religione. Accanto a questa parola ce ne sono altre come altruismo, visione degli altri, visione complessiva del mondo, rifiuto di coltivare solo il proprio orto. Oggi il senso della fraternità è inversamente proporzionale al senso del sopravvivere». È la riflessione di Roberto Vecchioni, al quale Famiglia Cristiana dedica la copertina del numero in edicola e in parrocchia da giovedì 9 maggio, che nel prossimo weekend parteciperà, insieme a diversi altri artisti e alcuni Premi Nobel per la pace, a #BeHuman, il Meeting mondiale dell’11 maggio sulla Fraternità umana organizzato dalla Fondazione vaticana “Fratelli tutti” per riflettere sull’omonima enciclica che papa Francesco firmò nel 2020 sulla tomba di San Francesco d’Assisi.
Il “prof” e cantautore, in una lunga intervista al settimanale, racconta la sua vita, il suo ultimo libro Tra il silenzio e il tuono (Einaudi) dove immagina di dialogare con un nonno, la seconda “giovinezza” che sta vivendo a 80 anni come cantautore con un lungo tour nei teatri italiani, il dolore per la morte del figlio avvenuta un anno fa e, soprattutto, l’invito, «totalmente inaspettato» da parte del Papa a partecipare all’incontro sulla fraternità. «È una delle cose più belle che mi sia mai capitata nella vita», spiega Vecchioni, «non solo per ciò che ho l’opportunità di dire su questo tema ma anche per il fatto di essere, da credente, davanti a colui il quale rappresenta la fede in Gesù Cristo, ciò che mi fa forte e mi fa superare le avversità della vita. Parlare davanti al Papa è come farlo davanti a tutta l’umanità messa insieme. E poi mi fa piacere riflettere su questo argomento bellissimo e trascurato che è la fratellanza, perché in realtà non ci sono diversità assurde o incolmabili tra uomo e uomo, tra genia e genia. Le basi fondamentali sono uguali per tutti».
All’incontro saranno presenti diversi artisti e anche numerose personalità come Graça Machel, vedova di Nelson Mandela, e alcuni Premi Nobel per la Pace come Dmitrji Muratov, Jody Williams, e Muhammad Yunus.(AGI)È una delle cose più belle che mi sia mai capitata nella vita», spiega Vecchioni, «non solo per ciò che ho l’opportunità di dire su questo tema ma anche per il fatto di essere, da credente, davanti a colui il quale rappresenta la fede in Gesù Cristo, ciò che mi fa forte e mi fa superare le avversità della vita. Parlare davanti al Papa è come farlo davanti a tutta l’umanità messa insieme. E poi mi fa piacere riflettere su questo argomento bellissimo e trascurato che è la fratellanza, perché in realtà non ci sono diversità assurde o incolmabili tra uomo e uomo, tra genia e genia. Le basi fondamentali sono uguali per tutti».
All’incontro saranno presenti diversi artisti e anche numerose personalità come Graça Machel, vedova di Nelson Mandela, e alcuni Premi Nobel per la Pace come Dmitrji Muratov, Jody Williams, e Muhammad Yunus.(AGI)