Le Regionali scattano la fotografia di un centrodestra che trionfa al Nord con i governatori uscenti Luca Zaia e Giovanni Toti ma arranca al Sud, soprattutto in Campania dove le liste di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si fermano sotto il 6%.
Positivo il risultato al Centro, con la vittoria nelle Marche e le percentuali buone in Toscana malgrado la sconfitta della candidata leghista Susanna Ceccardi. Ma il voto consegna una geografia del centrodestra in mutamento. In cinque anni, la Lega cresce in quasi tutte le Regioni che hanno rinnovato i consigli regionali, tranne che in Liguria e Veneto dove perde consensi e i voti del partito di Matteo Salvini sono ‘cannibalizzati’ dall’exploit delle liste civiche riconducibili a Zaia e Toti.
Fratelli d’Italia cresce o si mantiene stabile in ogni Regione, tallonando la Lega nelle Marche, sorpassandola in Puglia, dove esprimeva i candidati presidente. Forza Italia si assesta attorno al 5% quasi ovunque, in calo rispetto alle Regionali del 2015. Da registrarsi, cali considerevoli del partito di via Bellerio rispetto al boom registrato alle Europee dell’anno scorso.
In Puglia il sorpasso di Fdi
Nella Regione in cui Raffaele Fitto è stato battuto dal governatore dem uscente Michele Emiliano, Fratelli d’Italia è comunque il secondo partito dopo il Pd, al 12,63%, ed è il primo partito del centrodestra, con sorpasso sulla Lega, che si ferma al 9,58%. Una percentuale, quella del partito di Giorgia Meloni, che aumenta se si somma il risultato della lista di Fitto ‘La Puglia domani’, 8,91%.
Entrambi i partiti sono comunque cresciuti dalle Regionali del 2015, la Lega non si presentò ma Noi con Salvini si fermò al 2,29%, FdI prese il 2,32%. Mentre, se confrontato con il dato delle Europee del 2019, la Lega cede circa 15 punti (era al 25,3%), FdI ne guadagna quasi 4 (era a 8,9%). Forza Italia alle Regionali del 2015 era all’10,80%, alle Europee all’11,1%; ieri ha totalizzato l’8,91%.
Lista Zaia e Lega oltre il 60% in Veneto
Nella Regione che incorona per la terza volta governatore il ‘doge’ leghista con il 76,79%, Lega e lista Zaia insieme ottengono il 61,5%, con l’exploit della lista del presidente al 44,57% e il Carroccio che si ferma al 16,93% (comunque primo partito in Regione); seguono FdI al 9,55% (terzo partito, dopo il Pd) e FI al 3,56%. Fratelli d’Italia e Lista Zaia hanno registrato trend di crescita notevoli rispetto alle Regionali del 2015, quando registrarono rispettivamente 23,08% e 2,60%; stabile la Lega, in calo FI (erano a 17,82% e 5,87%).
Diminuzione di voti macroscopica per la Lega se si fa un confronto con le Europee del 2019, dove però non era ovviamente presente la Lista Zaia a ‘cannibalizzare’ voti all’Alberto da Giussano, che sfioro’ il 50% dei consensi (49,9%); FI al 6,1%, FdI al 6,8%.
Boom di Toti, Lega sotto il 20% in Liguria
Giovanni Toti, uscito da FI, leader di Cambiamo, è stato rieletto presidente della Regione Liguria con una percentuale superiore al 56%. La lista del governatore e’ quella che ha ottenuto più consensi con il 22,60%. Tra i partiti, la Lega ha preso una percentuale inferiore al 20% (17,14%), FdI 10,87%, FI 5,27%. Nelle Regionali del 2015, il partito di Matteo Salvini aveva ottenuto il 20,25%, FI il 12,66%, mentre FdI si era fermata al 3,06%. Alle ultime Europee, nel 2019, la Lega aveva raggiunto il 33,9%, FI il 7,8%, FdI il 5,7%.
Ceccardi perde in Toscana ma la Lega è al 22%
La candidata leghista Susanna Ceccardi ha perso in Toscana (40,45% contro il 48,62% andato al rivale di centrosinistra Eugenio Giani) ma la Lega ha totalizzato buoni consensi in Regione sfiorando il 22% (21,78%, primo partito del centrodestra, a distanza, però, di più dieci punti dal Pd, 34,71%).
FdI è il terzo partito in Toscana (13,50%), mentre FI si ferma al 4,28%. I due partiti sovranisti sono cresciuti entrambi rispetto alle Regionali del 2015 (Lega era al 16,16%, FdI al 3,85%), mentre FI, che cinque anni fa correva divisa, ha dimezzato i voti (8,48%). Alle Europee del 2019, la Lega in Toscana era però salita al 31,48%, mentre FdI e FI si erano fermate attorno al 5%.
Buon risultato della Lega nelle Marche ma sotto il Pd
Il candidato di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli è riuscito a strappare al Pd la Regione, storica roccaforte rossa (49,13% contro il 37,29% del candidato del centrosinistra Maurizio Mangialardi). La Lega ha ottenuto un buon risultato, primo partito del centrodestra, secondo partito in Regione dopo il Pd, che la supera di poco meno di tre punti (22,38% contro 25,10%). Si tratta di un risultato comunque quasi il doppio rispetto alle Regionali del 2015 (13,02%). Il partito di Matteo Salvini in Regione e’ ‘tallonato’ da FdI, al 18,66% (6,51% cinque anni fa); FI è al 5,89% (al 9,40% nel 2015, ma correva separatamente). La Lega ha comunque perso 16 punti rispetto alle Europee del 2019 (quando era al 38% nelle Marche), mentre FdI è cresciuta (era al 5,8%), FI stabile (5,5%).
Liste Centrodestra si fermano sotto il 6% in Campania
Il forzista Stefano Caldoro è stato sconfitto dal governatore uscente Vincenzo De Luca (Caldoro si è fermato al 18% contro il 69,5% di De Luca). Particolarmente deludente il risultato delle liste, tutte sotto il 6%: FdI 5,98%, Lega 5,63%, FI 5,17%. Nel 2015 il distacco tra lo stesso Caldoro e De Luca fu meno di tre punti (38% a 41%): FdI resta più o meno stabile, FI ottenne il 17,81% mentre la Lega non si presentò.
Deludente anche il paragone con le Europee dell’anno scorso, quando la Lega aveva ottenuto il 19,21% e FI il 13,65%; stabile FdI 5,85%.
Bene la Lega in Valle d’Aosta
È positivo per la Lega il risultato della Valle d’Aosta (24%), mentre FdI e FI totalizzano meno del 6%. Il partito di Salvini arretra comunque rispetto alle Europee del 2019, quando aveva ottenuto oltre il 37%; FI il 5,28%, FdI il 3,25%. Alle Regionali del 2018, la Lega aveva preso il 17%, mentre FI e FdI si fermarono al 2,92% e zero seggi.
Vedi: Chi sale e chi scende nel centrodestra dopo le elezioni regionali
Fonte: politica agi