Chi è Nick Bostrom, il filosofo della Silicon Valley


 

Teorico dei rischi esistenziali, dei pericoli legati alla super intelligenza artificiale e altro ancora, il pensatore di Oxford è una figura tanto influente quanto controversa

Di ANDREA DANIELE SIGNORELLI

Avete presente quando Elon Musk afferma di essere convinto di vivere in una simulazione digitale del mondo reale, in una sorta di colossale videogame creato da una civiltà del lontano futuro? O quando il fondatore di OpenAI Sam Altman mette in guardia sui pericoli per l’umanità posti dall’avvento di una super intelligenza artificiale? E quante volte, negli ultimi anni, vi è invece capitato di sentire il termine “rischio esistenziale”?

Dietro a ognuna di queste teorie, c’è la stessa persona: Nick Bostrom, il filosofo più influente della Silicon Valley, personalità molto ascoltata nei circoli dei tecnomiliardari e membro di spicco di alcuni tra i più influenti think tank e istituti di ricerca, come il Future of Life Institute (autore della celebre lettera per chiedere lo stop allo sviluppo dell’intelligenza artificiale), il Future of Humanity Institute (fondato proprio da Bostrom nel 2005) e altri ancora.

Teorico anche della possibilità di replicare per via digitale il nostro cervello (impresa che si sta rivelando talmente ostica da aver portato all’abbandono anche dei più ambiziosi progetti in materia) e della necessità di aumentare le capacità umane tramite le biotecnologie (e qui riecheggia nuovamente Elon Musk), Nick Bostrom è senza ombra di dubbio una delle persone che più ha contribuito a influenzare – anche ai massimi livelli – la narrazione relativa ai presunti rischi catastrofici legati all’intelligenza artificiale e altri scenari pericolosamente in bilico tra scienza, speculazione filosofica e chiacchiere fantascientifiche.

Il fondatore di OpenAi, Sam Altman, lancia allarmi sui rischi futuri e remoti dell’intelligenza artificiale generativa. Una paranoia in ritardo, visto che non si cura delle ricadute attuali

Gli esordi e gli studi

Nato nel 1973 in Svezia, per la precisione nella città di Helsinborg, Nick Bostrom – nonostante una giovanile avversione per la scuola, che l’ha portato a frequentare gli ultimi anni di superiori da casa – tra il 1994 e il 1996 ottiene lauree e dottorati in Filosofia e Logica all’università di Gothenburg, in Filosofia e Fisica all’università di Stoccolma e infine in Neuroscienze Informatiche al King’s College di Londra.

Negli stessi anni, una parte comunque importante della sua formazione filosofica e tecnologica avviene però su canali molto lontani dall’accademia. Un ruolo di primo piano lo giocano per esempio forum online frequentati da appassionati di fantascienza e futurologia come quello degli Extropians, a cui Bostrom partecipa attivamente verso la meta degli anni Novanta e che, come ha spiegato lui stesso, “svolgeva la funzione di un luogo dove persone di tutto il mondo potevano avere conversazioni a ruota libera sulle idee più sfrenate” (ed è sempre su questo forum, come venuto a galla recentemente, che Bostrom aveva dichiarato di essere convinto che “i neri sono più stupidi dei bianchi”).

 

Fonte: wired.it/