Che cosa è la filosofia?


 

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In qualsiasi manuale di storia della filosofia o dizionario filosofico troviamo la seguente definizione della filosofia:” La filosofia (dal greco φιλοσοφία, composto di φιλεῖν (filèin), “amare”, e σοφία (sofìa), “sapienza”, ossia “amore per la sapienza”) è un campo di studi che indaga sul senso del mondo e dell’esistenza umana , e, più specificatamente, il tentativo di studiare e definire le possibilità e i limiti della conoscenza”.

Se mi dovessero chiedere: ” Che cos’è la filosofia secondo te?”

Io risponderei a tale quesito asserendo che definire la filosofia è di per sé un problema filosofico. Per me la filosofia è porsi domande concernenti la vita umana, provare meraviglia per il pensiero altrui, provare a fornire risposte a domande che non potranno mai avere una soluzione, voler aumentare il proprio bagaglio culturale amando la sapienza, il sapere in generale, essere disposti ad accogliere le opinioni e pareri degli altri esseri umani in modo tale da confrontarsi amichevolmente, applicare concretamente i principi desunti mediante la riflessione, infine la capacità di formulare coerentemente un  pensiero su qualsiasi tematica concernente l’umanità: questa è filosofia!!!
Nel corso dei millenni i filosofi hanno fornito nelle loro opere, una “loro” definizione del termine “filosofia”.

Ecco a mio avviso le più importanti e significative :

Nel “Protreptico” Aristotele definisce la filosofia nel seguente modo: ” L’attività filosofica ha un grande vantaggio rispetto a tutte le altre; non si ha cioè bisogno di un particolare strumento, né di una sede particolare per esercitarla, ma in qualunque punto della terra uno si ponga all’opera con il pensiero, dunque gli sarà allo stesso modo possibile affermare la verità, come se fosse presente. Così dunque è provato che è possibile dedicarsi alla filosofia, che essa è il modo maggiore di tutti i beni, e che è facile conseguirla. Per tutti questi motivi, vale la pena coltivarla con passione.”

Nietzsche nell’opera intitolata “Ecce Homo” asserisce:” La filosofia, così come io l’ho vissuta e intesa fino a oggi, è vita volontaria fra i ghiacci e le alture – ricerca di tutto ciò che l’esistenza ha di estraneo e problematico, di tutto ciò che finora era proscritto dalla morale. Attraverso una lunga esperienza di itinerari nel proibito, ho imparato a considerare le cause che fino a oggi si è moralizzato e idealizzato in modo assai diverso da quello che comunemente si richiede: mi si è fatta luce sulla storia segreta dei filosofi, sulla psicologia dei grandi nomi – Quanta verità può sopportare, quanta verità può osare un uomo? Questa è diventata la mia vera unità di misura, sempre di più.”Secondo Umberto Eco ” La filosofia è sempre una forma di alto dilettantismo, in cui qualcuno, per tanto che abbia letto, parla sempre di cose su cui non si è preparato abbastanza.”

Il filosofo Kierkegaard asserì che: ” La filosofia è la balia asciutta della vita. Veglia sui nostri passi, ma non per allattarci.”

Per Karl Popper: “La filosofia, che per venti secoli si è preoccupata del significato dei suoi termini, è, non soltanto piena di verbalismo, ma anche terribilmente vaga e ambigua, mentre una scienza come la fisica, che non si preoccupa tanto dei termini, quanto piuttosto dei fatti, ha conseguito una grande precisione.”

Per il pensatore Schopenhauer: “La filosofia è una pianta che prospera soltanto all’aria di montagna, come i rododendri e le stelle alpine”.

Secondo il filosofo Wittgenstein: “La gente, osservava, dice sempre che la filosofia non fa progressi e che gli stessi problemi filosofici che già impegnavano i greci continuano ad occuparci anche oggi. Ma chi parla in questo modo non comprende perché le cose stiano così. Il motivo è che il nostro linguaggio è rimasto lo stesso e ci porta sempre verso gli stessi quesiti. Fin tanto che esisterà un verbo “essere” che pare funzionare come i verbi “mangiare” e “bere”, fin tanto che vi saranno aggettivi come “identico”, “vero”, “falso”, “possibile”, fin tanto che gli uomini parleranno di uno scorrere del tempo e dell’estensione dello spazio ecc…; fin tanto che si verificherà tutto ciò, gli uomini andranno a urtare contro le stesse noiose difficoltà e continueranno a guardare fisso qualcosa che nessuna spiegazione sembra in grado di eliminare”.

Russell asserì che: “La filosofia è un tentativo straordinariamente ingegnoso di pensare erroneamente”.

Per Voltaire: “Quando colui che ascolta non capisce colui che parla e colui che parla non sa cosa stia dicendo: questa è filosofia”.

Derrida asserì che: “La filosofia può essere considerata come una cartolina postale che è stata scritta con l’intenzione di arrivare a destinazione ma che in realtà non lo fa. La filosofia che raggiunge la destinazione e che si distrugge in quest’ultima cessa di essere filosofia vera”.

Il filosofo Platone nell’opera intitolata “Fedone” asserì che la filosofia è la musica più grande.

Per Seneca la filosofia non respinge nessuno e non fa speciali scelte: splende per tutti.

Per Schopenhauer la filosofia è rispecchiare astrattamente in concetti l’intera essenza del mondo, e così quale immagine riflessa, deporla nei permanenti e ignora disposti concetti della ragione: questa e non altro è filosofia.

Nel Fedone Platone asserisce che la filosofia è imparare a morire.

Per Epicuro la filosofia è un farmaco che cura le paure umane, mostrando come gli dei non si curano del mondo, come la morte non va temuta, perché quando c’è lei non ci siamo noi e viceversa, non si deve avere paura del dolore, perché se è intenso è breve, se è lungo non è intenso.; la facile raggiungibilità della felicità, che consiste nel piacere. L’obiettivo della filosofia è la quiete del mare dopo la tempesta.

Kant nella Critica della ragion pura sostiene che la conoscenza filosofica è conoscenza razionale per concetti.

Per gli Stoici la filosofia è un uovo, il cui guscio è costituito dalla logica, l’albume dalla fisica, il tuorlo dall’etica.

Per Bacone la filosofia è una super – scienza.

Per Nietzsche la novità della nostra attuale posizione verso la filosofia è una convinzione che finora non fu propria di nessuna epoca: cioè che non possediamo la verità.

Il filosofo Gianni Vattimo in ” Vocazione e responsabilità del filosofo” ha asserito che: ” La filosofia non è qualcosa di già fatto (…) nel senso che è nata con una storia della cultura e con una certa cultura storica.”

Secondo Gadamer: ” La filosofia è una disposizione naturale dell’essere umano. Ogni bambino, dopo i sei anni, si chiede che cos’è la morte.”

Per Marco Aurelio:  “La durata della vita umana non è che un punto e la sostanza è un flusso, e nebulose ne sono le percezioni, e la composizione del corpo è corruttibile, e l’anima è un turbine, e la fortuna imperscrutabile, e la fama cosa insensata…E dunque, cosa c’è che possa guidare un uomo? Una cosa e solo una, la filosofia”.

Per Canguilhem: ” La filosofia è una riflessione per la quale ogni materia estranea è buona, anzi, potremmo dire: per la quale ogni buona materia dev’essere estranea”.

Per Crisippo: ” La filosofia è un orto in cui la logica costituisce le mura che demarcano i confini, la fisica rappresenta gli alberi che crescono nell’orto e l’etica costituisce i frutti che pendono dagli alberi”.

Per Benedetto Croce: ” Un sistema filosofico è una casa che, subito dopo costruita e adornata, ha bisogno di un lavorio, più o meno energico, ma assiduo di manutenzione, e che a un certo punto non giova più restaurare e puntellare, e bisogna gettare a terra e ricostruire le fondamenta. Ma con siffatta differenza capitale: che, nell’opera del pensiero, la casa perpetuamente nuova è sostenuta perpetuamente all’antica, la quale, quasi per opera magica, perdura in essa”.