Catturato l'orso che ha aggredito un carabiniere ad Andalo


È stato catturato l’orso che ad Andalo, in Trentino, ha aggredito un carabiniere. “Il carabiniere non era in servizio, si trovava sulla passeggiata nella zona del parco sportivo di Andalo assieme ad un’altra persona quando improvvisamente l’orso è sbucato dal bosco e lo ha aggredito. Il carabiniere non è grave ma è stato colpito con morsi e graffi su tutto il corpo e i vestiti ridotti a brandelli” ha raccontato Alberto Perli, sindaco della località ad alta vocazione turistica della regione.

L’orso protagonista potrebbe essere M57 e l’aggressione è avvenuta sabato sera attorno alle ore 23 nei pressi del laghetto di Andalo.

“Mi hanno subito informato dell’episodio e mi sono recato sul posto. Ho informato telefonicamente il presidente Fugatti (governatore del Trentino, ndr) che ha disposto la giusta cattura perché anche dopo l’aggressione l’orso si è avvicinato alle case come aveva già fatto nell’ultimo periodo”. Ha aggiunto il primo cittadino di Andalo.

È un orso di due anni e mezzo, non M49 o JJ2, purtroppo già noto da qualche tempo nella nostra zona” ha aggiunto. L’aggressione è avvenuta non distante da un campeggio, luogo che in questo periodo di vacanza ospita molte persone. Il plantigrado di 121 chilogrammi è stato individuato attorno alle ore 2 dalle squadre dei forestali mentre all’ingresso del paese (versante Fai della Paganella) rovistava nei cassonetti della spazzatura.

È stato narcotizzato con una siringa di sonnifero (metodo free ranging) e verso le 5 è stato portato all’interno del recinto faunistico del Casteller nella periferia di Trento. Nei prossimo giorni verranno effettuate le analisi genetiche a partire dai vestiti che indossava la persona aggredita, al fine di stabilire con certezza l’identità dell’orso.

Il Casteller è già noto per aver ospitato due volte l’orso M49, il plantigrado piu’ ricercato d’Europa, fuggito la prima volta la notte del 15 luglio del 2019 e la seconda il 27 luglio di quest’anno. Per il momento M49 si trova sui monti del Trentino orientale (Lagorai) e senza radiocollare del quale si è liberato tre giorni fa. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, dopo averlo ribattezzato ‘Papillon’ ed essersi battuto contro il provvedimento di eventuale abbattimento previsto dalla Provincia Autonoma di Trento, ieri in un suo post lo ha definito “una leggenda”.

In Trentino attualmente sono presenti poco piu’ di 90 esemplari, numero considerato elevato per la gestione complessiva da parte della Provincia Automa di Trento. 

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Fonte: cronaca agi