La prima sezione penale della Corte di Cassazione, in relazione al ricorso proposto da Massimo Bossetti, condannato in via definitiva per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha annullato con rinvio l’ordinanza del 21 novembre scorso della Corte di assise di Bergamo, che, in sede di esecuzione, aveva negato alla difesa il diritto di accedere ai reperti confiscati ai fini dello svolgimento di indagini difensive in vista dell’eventuale revisione del processo.
La Corte di assise dovrà consentire alla difesa la ricognizione dei reperti, nei limiti già autorizzati in precedenti provvedimenti, stabilendo contestualmente le opportune cautele idonee a garantirne l’integrità.
All’esito della ricognizione, se la difesa avanzerà nuova specifica richiesta, la Corte di assise dovrà valutare la concreta possibilità di nuovi accertamenti tecnici e la loro non manifesta inutilità.