Caso Salis: Mattarella chiama padre, “vi sono vicino”


Una telefonata per esprimere vicinanza, dopo l’appello dei giorni scorsi. Sergio Mattarella ha telefonato stamattina al padre di Ilaria Salis per esprimergli la sua vicinanza: nel corso del colloquio il presidente della Repubblica ha detto che sperava fossero giorni diversi e che comprendeva bene il suo stato d’animo. Mattarella ha anche assicurato che farà quanto è nelle sue possibilità, che non sono ampie sul piano operativo e passano ovviamente attraverso il governo. Salis ha ringraziato molto per la chiamata e la velocità del riscontro e ha spiegato che, con la sua lettera, voleva segnalare la disparità di trattamento tra due cittadini italiani. Il capo dello Stato gli ha risposto che si tratta della differenza tra il nostro sistema, ispirato ai valori europei, e il loro sistema; e che questa disparità colpisce la nostra pubblica opinione. Salis ha ringraziato e Mattarella gli ha assicurato che più avanti si potranno risentire.
La telefonata del capo dello Stato arriva dopo che ieri Roberto Salis gli aveva inviato una mail chiedendo un suo intervento e di “smuovere il governo che non ha fatto nulla”. Ilaria Salis è reclusa nel carcere di Budapest da 13 mesi con l’accusa di avere aggredito due militanti di estrema destra. I giudici magiari hanno respinto più volte la richiesta di scarcerarla e concederle i domiciliari, l’ultima due giorni fa. La difesa ha già presentato un ricorso contro questa decisione, in vista della prossima udienza prevista il 24 maggio, e annunciato che si rivolgerà anche alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo chiedendo la condanna dell’Ungheria per le condizioni “inumane e degradanti” riservate all’insegnante. Nella lettera al Presidente Mattarella, Salis faceva riferimento anche al diverso trattamento riservato a Gabriele Marchesi, il giovane imputato in Ungheria per gli stessi reati di Ilaria. La Corte d’Appello di Milano ha respinto per lui la richiesta di consegna da parte dell’ Ungheria sottolineando il rischio di una detenzione che non rispetti i diritti inviolabili della persona. (AGI)