Caso Salis: Ilaria “vittima ingiustizia, Storia dalla mia parte”


“So di essere dalla parte giusta della Storia”, “la mia situazione giudiziaria non può e non deve essere pregiudicata o aggravata dalle mie posizioni politiche”: ad affermarlo è Ilaria Salis, la 39enne attivista lombarda ai domiciliari a Budapest, in un’intervista rilasciata a La Stampa tramite il padre che ha riferito al giornale domande e risposte. Poi ha detto di sentirsi “vittima di un’ingiustizia” e ha chiesto un processo in cui le siano “garantiti i diritti fondamentali”.
Salis, che rischia una condanna a 24 anni di carcere per l’accusa di aver aggredito alcuni neonazisti nella capitale ungherese, ha spiegato la scelta di candidarsi alle elezioni europee nella lista Avs: “Voglio trasformare questa mia vicenda in qualcosa di costruttivo non solo per me. Vorrei potermi dedicare a una cosa che mi sta molto a cuore: la tutela dei diritti umani”. “Non è mia intenzione sottrarmi, ma difendermi all’interno di un processo in cui siano garantiti i diritti fondamentali, il principio di proporzionalità e la presunzione di innocenza”, ha aggiunto.
“Fin dal primo giorno ciò che mi ha dato il coraggio e la speranza per andare avanti a testa alta è la consapevolezza di essere dalla parte giusta della Storia”, ha spiegato Ilaria Salis che non ha voluto rispondere alla domanda se si sia sentita appoggiata dal governo. “Se sarò eletta”, ha però promesso, “farò in modo che chi si trova in situazioni di ingiustizia come la mia non sia lasciato solo. Credo sia importante dare visibilità e voce al mondo delle carceri. Voglio dedicarmi a sostenere uomini, donne e bambini vittime di ingiustizie, sfruttamento, violenze, guerra, povertà e discriminazioni”. (AGI)
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